Coronovirus, un consorzio di Comuni per riaprire l'ospedale di Leonforte

Coronovirus, un consorzio di Comuni per riaprire l'ospedale di Leonforte

LEONFORTE – A seguito della richiesta, avanzata dal presidente del Consiglio comunale e dal direttore sportivo di Nissoria per il tramite di alcuni deputati regionali di Fratelli d’Italia all’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, circa la valorizzazione della struttura dell’Ospedale di Leonforte nella lotta al Covid – 19, abbiamo raggiunto telefonicamente il professor Salvo La Porta, già sindaco di Leonforte e consigliere provinciale.

– Ritiene che possa avere un riscontro positivo la richiesta dei due politici di Nissoria?.

 “Pur apprezzando l’iniziativa, che è frutto di una grande sollecitudine nei confronti della popolazione del circondario dei Comuni limitrofi al nostro ospedale, ritengo che essa possa avere scarsissima probabilità di essere accolta. Anche perchè, diverse realtà hanno avanzato medesime richieste e con la massima sincerità occorre riconoscere che nessun Governo sarebbe nelle condizioni, specie in questi terribili momenti, di potere rispondere positivamente ai, sia pur legittimi, appelli”.

– Niente da fare, allora?

“No. Tanto da fare, invece”

– Cosa propone, allora?

“Ricordo a me stesso che il sindaco è la più alta autorità sanitaria comunale e che la struttura dell’ospedale, ricade nel territorio del Comune di Leonforte. Noi dovremmo differenziarci dagli altri, non più chiedendo o, peggio, elemosinando; ma, con uno scatto di sano orgoglio, offrendo”.

– Può spiegarsi meglio?

“Penso che il sindaco di Leonforte, in solido con i Comuni di Agira, Assoro, Gagliano Castelferrato e Nissoria, possa emanare una propria ordinanza, con la quale requisisce un intero reparto dell’Ospedale, rendendone autonomo l’accesso e provvedendo al ripristino dei locali, a spese proprie e dei Comuni interessati e, ultimati i lavori, provvedere alla consegna degli stessi alla Protezione Civile, perchè in capo all’ ASP di Enna se ne faccia l’uso più opportuno”.

– I costi?

“I costi sarebbero irrisori, specie se divisi tra i quattro Comuni. Come vede, saremmo tra i pochi disposti a dare, piuttosto che chiedere”.

– Ne ha parlato con i sindaci?

“No. Ne sto parlando adesso con lei, la mia è una proposta da semplice cittadino, anche se ho avuto un trascorso da amministratore pubblico. Ma, a proposito dei sindaci, sarebbe bello che si sentissero più spesso e che evitassero le brutte tentazioni dei politici. Amministrare è una cosa seria e in questi tempi è ancora più seria. A noi il compito di sostenerli, di capirli, incoraggiarli, rispondendo con slancio e generosità alle loro esortazioni”.

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