Corruzione e appalti truccati, arrestato il sindaco di Acireale

CATANIA – In manette il primo cittadino di Acireale, coinvolto in una delicata inchiesta – denominata “Sibilla” coordinata dalla Procura di Catania riguardo ad una indagine condotta dalla Guardia di finanza su presunti episodi di corruzione e turbativa d’asta che hanno interessato i Comuni di Acireale e Malvagna. Le misure cautelari in carcere riguardano oltre che il sindaco, Roberto Barbagallo, anche Salvatore Di Stefano, Giovanni Barbagallo, Anna Maria Sapienza e Salvatore Leonardi. Agli arresti domiciliari, Maria Ferdinando Garilli, Angelo La Spina e Nicolò Urso.

Roberto Barbagallo, 42 anni, era stato eletto sindaco di Acireale nel giugno del 2014. Con i suoi 15.573 voti, appoggiato da liste civiche del centrosinistra, aveva quasi doppiato, nel turno di ballottaggio, il candidato del centrodestra, Michele Di Re (8.939 preferenze).

Nel 2009 era stato il primo degli eletti al consiglio comunale di Acireale. Politicamente è considerato vicino al deputato regionale Nicola D’Agostino.

Corruzione per favorire campagna elettorale

Roberto Barbagallo, infatti, per favorire la campagna elettorale del suo referente politico, ha spinto due piccoli imprenditori acesi a promettergli il voto, con l’ausilio di un luogotenente della polizia locale Nicolò Urso. Il sindaco avrebbe disposto al luogotenente di avviare controlli amministrativi nei confronti degli imprenditori al fine di indurli, per evitare la sanzione, ad avvicinarlo. Avrebbe così chiesto il sostegno elettorale. Intercettazioni, chiari e riconducibili al reato di induzione alla corruzione, per le quali il Gip ha ordinato la carcerazione del sindaco, e gli arresti domiciliari per il funzionario di Polizia compiacente.

Realizzazione dell’ampliamento del cimitero comunale di Acireale

Contestata anche la realizzazione dell’ampliamento del cimitero comunale di Acireale, opera pubblica affidata alla ATI (Associazione Temporanea di Imprese) San Sebastiano s.r.l., con sede a Ravenna. Durante la fase terminale dei lavori, il responsabile della Protezione civile del comune di Acireale, Salvatore Di Stefano, ha curato il collaudo dell’opera, attestando che l’intervento era stato eseguito a regola d’arte. Tuttavia, nella certificazione redatta dal dirigente, sono state indicate operazioni di verifica strutturale presso il cimitero in realtà mai effettuate: anzi, dalle indagini è emerso che i quattro verbali di sopralluogo sono tutti stati predisposti nel momento finale della stesura del collaudo dal referente in loco dell’impresa costruttrice, Salvatore Leonardi, con l’ausilio del consulente tecnico dell’impresa stessa, Angelo La Spina. Ed è proprio Di Stefano che, sugli accordi con Leonardi, afferma: “Già ce l’ho tutto impostato…dobbiamo aggiungere almeno tre quattro verbali di sopralluogo… li sta preparando perché io non so le date..li sta preparando lui”. Per il collaudo, il funzionario pubblico ha fatturato alla società 6.600 euro a titolo di “compenso professionale”, sebbene la legge preveda che al collaudatore venisse corrisposta solo una indennità in busta paga, proprio al fine di evitare inopportuni contatti con il privato. La somma ricevuta è stata dunque qualificata come “tangente” per la buona riuscita delle operazioni di verifica. Il Gip ha così disposto l’arresto del dirigente pubblico, Salvatore Di Stefano, e del referente dell’ATI, Salvatore Leonardi, nonché la misura degli arresti domiciliari per il consulente tecnico Angelo La Spina.

Progettazione di impianti sportivi affidati illecitamente dai comuni di Acireale e Malvagna

Oggetto delle indagini, anche alcuni incarichi professionali relativi alla progettazione di impianti sportivi affidati illecitamente dai comuni di Acireale e Malvagna al consulente locale del Coni (Comitato Olimpico Nazionale Italiano), Anna Maria Sapienza, e ad un ingegnere catanese, Ferdinando Garilli, sottoposti l’una a custodia cautelare in carcere, l’altro agli arresti domiciliari, per l’ipotesi di reato “Turbata libertà degli incanti”. La Sapienza, moglie dell’ex presidente del Cus Catania Luca Di Mauro, ricopriva un ruolo istituzionale di referente per gli Enti locali della Sicilia orientale che intendono richiedere erogazioni pubbliche a favore dello sport: in particolare, esprime un parere tecnico vincolante sulle proposte che le vengono presentate, per poi inoltrarle alla sede romana del Comitato ai fini dell’erogazione del finanziamento. Tra le proposte validate nel 2017, rientrano anche quelle relative alla riqualificazione della pista di atletica presso il centro sportivo “Tupparello” di Acireale e del campo di calcio di Malvagna.

In entrambi i casi, la Sapienza, in cambio del parere favorevole, ha ottenuto, per il collega Ferdinando Garilli e per sé, l’incarico di redigere il progetto dei medesimi impianti sportivi, retribuito con un compenso rispettivamente di 5.000 euro e di 14.300 euro, e attribuito con una finta gara al massimo ribasso. “Per dare, infatti, una parvenza di liceità agli affidamenti e risultare formalmente in regola con le prescrizioni dell’Anac (Autorità nazionale anticorruzione), i dirigenti degli Uffici Tecnici dei comuni di Acireale (Giovanni Barbagallo, sottoposto a custodia cautelare in carcere) e di Malvagna (indagato che verrà sottoposto a interrogatorio ai fini della valutazione sull’applicazione della misura dell’interdizione dal Pubblico Ufficio), insieme con la Sapienza, hanno finto una ricerca di mercato, inviando richieste di offerta, oltre che al vincitore già prestabilito, ad altri due professionisti di fiducia, già istruiti “a tavolino” sulla percentuale di ribasso da indicare nelle risposte”, come specificato dalla guardia di finanza.
Nella gestione degli affidamenti, la Sapienza ha agito da vero e proprio organo decisorio, come si evince dalle parole rivolte a Garilli: “Lo vuoi un incarico per un progetto esecutivo di una pista di atletica leggera? Cinquemila euro?” . Nel caso di Malvagna, per garantire al collega un compenso anche nell’ambito di quel progetto, ha ottenuto dal dirigente dell’Ufficio Tecnico la previsione di un ruolo ad hoc da affidargli, quello di Assistente al Rup (Responsabile Unico del Procedimento) che, per legge, dovrebbe essere nominato solo in caso di carenza di organico della stazione appaltante; al dubbio se le somme fossero o meno previste nei capitoli di spesa del progetto, ha poi insistito: “No, per l’assistenza al rup no, però li possiamo trovare nelle somme a disposizione, duemila euro i truvamu”. Sapienza e Garilli hanno usato assoluta sufficienza nelle previsioni di spesa del denaro pubblico anche nella redazione successiva dei citati progetti, suscitando 2 la perplessità di chi, presso il Coni, era preposto a corrispondere il finanziamento: “Fai conto la membrana del rifacimento della pista non mi può costare tre volte quello che io pago da un’altra parte quindi io vi invito a rivedere questi prezzi”.

Send a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *