Corso Sicilia, il Far west di Catania

CATANIA – Il Corso Sicilia è un vero e proprio Far West e lo dimostra lo stato di totale degrado in cui versa ormai da tempo. Quello che un tempo doveva essere il quartiere della finanza è ridotto ad un dormitorio per sbandati, luogo di prostituzione e sempre più spesso teatro di risse e di atti violenti. Quanto capitato alla coppia di giovani catanesi vittime di una vile aggressione ordita da due malviventi extracomunitari che oltre a portare via gli indumenti ai malcapitati, avrebbero colpito la donna con un pugno al volto, intimandola di non rivolgersi alle forze dell’ordine, certifica che oramai la misura è colma e che, nonostante il capillare lavoro di contrasto svolto dalle Forze dell’Ordine, il livello di allarme sociale è ormai altissimo e le costanti e continue grida di aiuto provenienti dai residenti non possono e non devono essere sottovalutate”. Lo afferma Manfredi Zammataro, Consigliere Comunale di Catania del gruppo “#Diventeràbellissima e Presidente della Commissione Urbanistica, Gestione del Territorio e Decoro Urbano.

“Per tale ragione – prosegue Zammataro – depositerò una richiesta urgente per chiedere al Sindaco di Catania di convocare subito un tavolo permanente, che metta assieme tutti gli uffici competenti  (Polizia Municipale, Manutenzione, Nettezza Urbana) per affrontare una volta per tutte la questione di Corso Sicilia con il fine ultimo di individuare sin da subito atti concreti volti al risanamento e alla rigenerazione della zona. La misura ormai è colma e non si può più attendere”.

La dichiarazione del consigliere Zammataro fa seguito alla nota della Questura di Catania:  Alle ore 07:00 odierne, personale della Squadra Volanti, su disposizione della Sala Operativa,  si recava in Piazza della Repubblica in quanto personale dell’AMT aveva segnalato la presenza di una giovane donna la quale si era rifugiata all’interno del box vendite AMT, chiedendo aiuto e riferendo di essere stata aggredita da due balordi, di origine magrebina, ancora presenti sul posto.

Gli operatori, ivi giunti, prendevano contatti con la giovane donna, palesemente sconvolta. La donna, si trovava in compagnia di un amico ed entrambi riferivano di essere stati vittime di un’aggressione da parte di due uomini stranieri che li avevano rapinati dei loro indumenti. Inoltre, i suddetti riferivano che uno dei due malfattori, dopo aver colpito la donna con un pugno al volto, l’aveva minacciata verbalmente dicendole di “non chiamare la Polizia  minacciandola di morte.

Le vittime, visibilmente impauriti, riferivano che i due balordi, di cui fornivano dettagliate descrizioni in merito ai tratti somatici e all’abbigliamento dagli stessi indossato, erano appena fuggiti verso via Monsignor Ventimiglia. Gli operanti, apprese le descrizioni immediatamente si ponevano alla ricerca dei malfattori che, subito dopo, intercettavano in questa via Monsignor Ventimiglia. A tal punto, gli operatori procedevano a fermare i sospettati i quali, privi di documenti, venivano accompagnati presso gli Uffici della locale Questura.

I due soggetti, identificati per HAZARIM Hasan ( classe ’95) e HADIRE Jawad (classe ’91), risultavano avere numerosi precedenti di Polizia, irregolari sul territorio dello stato italiano nonché privi di fissa dimora. Entrambe le vittime, mentre si trovavano in Questura per formalizzare la denuncia, riconoscevano nei due soggetti, senza alcun dubbio, gli autori dei reati perpetrati in loro danno. Si procedeva quindi al fermo di indiziato dei due soggetti in quanto responsabili dei reati di rapina in concorso e minacce aggravate. Su disposizione del PM di turno, i due malfattori venivano associati presso la Casa Circondariale di Piazza Lanza in attesa dell’udienza di convalida. Inoltre, è opportuno evidenziare che, qualche giorno prima, l’11 marzo,il predetto AZARIM Hasan, era stato tratto in arresto per resistenza a P.U. e lesioni personali, in quanto questi nel tentativo di opporre resistenza aveva procurato lesioni a un operatore.

 

 

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