Covid: la Sicilia attende i ristori

Covid: la Sicilia attende i ristori

Mentre montano le polemiche politiche per la mancata nomina dell’ assessore regionale alla Sanità (l’interim è stato preso dal presidente della Regione dopo le dimissioni di Razza) e gli imprenditori criticano le mosse del governo regionale che ha chiuso Palermo nella zona rossa (la presidente di Confcommercio del capoluogo Patrizia Di Dio parla di “colpo di grazia per le imprese”) il governo regionale attende da Roma il disco verde al Piano per i ristori alle imprese che prevede l’utilizzo di 250 milioni di euro del Fondo di sviluppo e coesione.

L’obiettivo della Regione è quello di evitare la polverizzazione delle risorse che non risolverebbe alcun problema di tenuta e di favorire invece la concessione di capitale immediatamente spendibile per far ripartire il sistema produttivo siciliano: prestiti a tasso zero di interessi e rimborsabili a lungo termine.

“Lo sforzo che il governo regionale sta compiendo, sia chiaro dice il presidente Nello Musumeci – non può essere sufficiente se non è accompagnato dagli interventi del governo nazionale, che speriamo siano più incisivi di quelli operati finora. Servono risposte più puntuali e noi, assieme ai 250 milioni previsti, metteremo in campo anche i cento milioni di euro di sostegno al credito, garantiti dalla convenzione della Bei con l’assessorato all’Economia”.

I dati intanto indicano una lieve flessione dei nuovi positivi al Covid in Sicilia che sono 998 su 24.958 tamponi processati, con una incidenza del 4,0%. La regione è settima per numero di contagi giornalieri. Le vittime sono state 16 nelle ultime 24 ore e portano il totale a 4.746. Il numero degli attuali positivi è di 25.346 con 894 casi in più rispetto a ieri; i guariti sono 88.

Negli ospedali i ricoverati sono 1.282, 40 in più rispetto alla giornata precedente, quelli nelle terapie intensive sono 157, 3 in meno rispetto a ieri.

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