Creat(t)ivamente: le politiche giovanili della Martesana

| Martina Pumo |  

Rendere i ragazzi non più oggetto delle Politiche Giovanili ma soggetti, mettendo a disposizione risorse, creando un rapporto: questo è l’obiettivo di Nico Acampora e di 13 comuni della Martesana, zona alle porte di Milano, che da anni lavorano fianco a fianco per proporre ai più giovani progetti, attività e forum dedicati a loro.
Nico – coordinatore del progetto interdistrettuale Spazio Giovani Martesana, consulente per diverse amministrazioni, e membro tecnico dell’Osservatorio Politiche Giovanili della Provincia di Milano ora Città Metropolitana –  con il suo fare alla mano, ci ha raccontato come da più di vent’anni dedica il suo lavoro ai giovani adulti, adolescenti e preadolescenti, creando alla base un rapporto vero. Spiega come i ragazzi nel pieno della adolescenza vadano accompagnati, loro che hanno bisogno di possibilità incontrano le offerte delle politiche giovanili ma la differenza sta nel modo di proporle. Con un lavoro differente per ogni età, il progetto Spazio Giovani Martesana, raccoglie le politiche giovanili dei 13 comuni che con una certa capacità progettuale, offrendo spazi e servizi a misura di ragazzo, coinvolgono i giovani che si spostano, di comune in comune, per partecipare attivamente alle attività proposte. Cercano di proporre attività e forum vicino alla loro realtà, con un focus sul mondo del lavoro e le difficoltà. Proprio ora, che il tasso della disoccupazione giovanile aumenta giorno dopo giorno, hanno indetto un bando, per le zone 3 e 4: tre le categorie – agricoltura, innovation tecnology, e servizi per lo sport, la cultura e il tempo libero – circa 75mila gli euro per finanziare tre startup. Dopo le numerose proposte, sono stati 4 i progetti finanziati, un bando importante per dare un aiuto concreto in questa situazione di vera emergenza. Nico ci racconta quanto è stato importante indire un bando di così grande portata per dare un messaggio concreto alla cittadinanza e ai più giovani. L’aggregazione diventa lo strumento, non l’obbiettivo, attraverso l’organizzazione di concerti e viaggi, soprattutto quelli dedicati alla memoria. Il fine è comune: creare cittadini consapevoli, che vivono il territorio, superando il grande ostacolo, quello del creare un rapporto sincero con i più giovani, tramite proposte condivise con autorevolezza, grazie alle risorse, messe a disposizione dell’amministrazione. Tramite queste, diventa più facile dialogare con i ragazzi, dichiara Nico, perché riconoscono una capacità di ascolto. Ciò porta, sia gli educatori che i ragazzi stessi, a mettersi in gioco in prima persona. Quando si organizzano attività, ad esempio come è successo a Vimodrone con dei concerti dedicati al mondo hip hop, ci ha raccontato Nico, i giovani diventano parte attiva, organizzando loro l’attività, la scaletta, il bar.

Lavorando a fianco degli educatori, aumentano le loro competenze, le Life Skills: imparano mentre fanno, attraverso il fare.

Non solo i ragazzi, ma anche tutto il mondo che sta attorno a loro, la casa, la famiglia, il lavoro. Le politiche giovanili sono tali perché si occupano anche del contesto, ci ha confessato, per questo Nico è un punto di riferimento fondamentale per tutti i genitori dei comuni della Martesana, grazie alle attività di formazione, si rivolge a genitori di adolescenti, tramite meccanismi di informazione e scambio: qui inizia il dialogo, si scambiano suggerimenti, stati d’animo, consigli. La partecipazione è molto alta e i ringraziamenti non tardano ad arrivare sul profilo Facebook di Nico. I social diventano luogo di scambio, di incontro. Sfruttando la forte affluenza degli over 29, Facebook diventa il suo mezzo per parlare con il mondo adulto. Nico ha un approccio ad hoc per ogni età. “I ragazzi li incontro, li vedo, ci parlo.”Così facendo, le politiche giovanili diventano politiche di accesso alla cultura, al lavoro, alla casa, trasversali per la formazione giovanile. Qui assumono importanza i CAG, Centri di Aggregazione Giovanile.

La Martesana è la zona con la più alta concentrazione di Cag di tutta la Lombardia, racconta Nico. Sono pubblici, non privati, luoghi dove opera il personale pubblico al servizio dei più giovani. In 13 comuni ne troviamo 7 per adolescenti e 4 per preadolescenti. Si organizzano viaggi della memoria, si creano video per concorsi, si parla di identità di genere e si discute sulla violenza sulle donne. Sono centri dove i ragazzi riescono ad esprimere le loro attitudini, trovando ascolto e dialogo, snodo di una rete importante. “Se penso al CAG” afferma Nico “penso a un luogo che genera, un generatore. Il punto di riferimento dove coltivare i propri interessi, un luogo crea(t)tivo”. Ma gli operatori non si fermano: scendono in strada per incontrare chi non frequenta questi luoghi, organizzano forum dove elaborano pensieri, progetti, vanno incontro ai giovani.
Nico, con le sue attività, progetti, viaggi e drammatizzazioni riesce ad entrare nella vita e nel cuore dei ragazzi, attraverso il renderli soggetti attivi li forma, come giovani adulti, cittadini presenti. Tra le sue ultime attività, ha recentemente drammatizzato, con circa 200 ragazzi delle scuole medie, un viaggio della memoria. Gli educatori erano le SS, i ragazzi i deportati: lavorando sull’intelligenza emotiva hanno anche parlato dell’attualità, della Siria. Facendoli vivere in prima persona l’essere numero, un oggetto non più una persona, il farli sentire come senza più un’identità hanno discusso del presente, di quello che succede nel mondo.

“Dobbiamo costruire potere per i ragazzi. Il verbo non il sostantivo: avere la possibilità di…” così ci saluta Nico, ricordandoci come la Martesana sia esempio di politiche giovanili che riescono ad essere parte integrante della comunità, nella crescita di giovani ragazzi e futuri adulti cittadini, consapevoli dell’importanza dell’interazione e della presenza attiva.

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