Cronaca di un aborto annunciato: il ddl Zan

Cronaca di un aborto annunciato: il ddl Zan

di Ludovica Caponetto

Presentato alla camera da Alessandro Zan nel novembre del 2020, viene appoggiato da 154 voti a favore che non basteranno per farlo passare. Il nuovo disegno di legge, composto da dieci articoli, sancisce l’indurimento delle pene, già citate dalla legge Mancino per chi presenta comportamenti omotransfobici.

A livello pecuniario si parla di €6000 con un tempo di reclusione che varia dai 6 mesi ai 4 anni in caso di attacchi a livello fisico. Se,tra diversi giorni, quando il ddl Zan verrà ripresentato alla Camera e se mai verrà accettato, questo porterebbe non pochi benefici a chi fa parte della comunità LGBTQ+. Con questa legge si suppone che gli atteggiamenti omofobici vengano man mano a scemare, non ci si aspetta che vengano però eliminati del tutto.

Purtroppo ancora oggi guardando la tv oppure ascoltando la radio o i vari mezzi di comunicazione si sentono vicende che fanno gelare il sangue nelle vene: “Coppia di ragazzi viene picchiata sul treno perché si stavano tenendo per mano” oppure “Ragazza trans viene insultata e malmenata da un gruppo di adolescenti”.

Ad oggi le persone parlano e agognano così tanto la “normalità”, rivendicano la “famiglia tradizionale” composta da madre, padre e figli, ma io mi chiedo: cos’è la normalità? Picchiare ragazzi solo perché si amano? Amarsi non è una colpa. Voglio qui approfondire questo discorso discutendo di un Mito: In principio gli uomini furono creati con quattro braccia, quattro gambe e due teste, ma successivamente furono divisi e condannati a cercare la loro metà per l’eternità. Ora vi chiedo: “Siete così sicuri che la metà mancante della donna fosse un uomo e che la parte mancante dell’uomo fosse una donna?” Non dobbiamo ergerci a giudici e e andare a indagare sulle vite altrui. Per finire mi piace ricordare una celebre frase che ha accompagnato tutto il periodo del ’68: “Fate l’amore, non fate la guerra!”

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