Dieci grandi passi per sviluppare la fiducia in se stessi e quella verso gli altri

Dieci grandi passi per sviluppare la fiducia in se stessi e quella verso gli altri

di Saro Faraci

Scriveva Ernest Hemingway “Il modo migliore per scoprire se ci si può fidare di qualcuno è di dargli fiducia”. E’ una delle frasi più belle attribuibili allo scrittore statunitense. Racchiude in sé la potente interazione di tre termini strettamente collegati fra loro: amore, libertà e responsabilità. Infatti l’atto di fiducia in sé, mai privo di rischi, é fondamentalmente un atto d’amore. Amplia notevolmente gli spazi di libertà della persona cui la fiducia è data. Responsabilizza pienamente chi la fiducia la riceve. E’ dunque una espressione dell’intelligenza del cuore e come tale va coltivata.

Parliamo ovviamente della fiducia negli altri. Lo sanno bene i genitori quando, pur con qualche apprensione, concedono fiducia genuina ai propri figli, consapevoli che essa è importante per il loro sviluppo. Anche la fiducia verso se stessi è foriera di amore, libertà e responsabilità. A livello individuale, infatti, la fiducia in sé diventa fondamentale per la crescita personale e per una condizione di migliore benessere.

E’ da considerarsi come un atteggiamento globale nei confronti della vita. La scrittrice statunitense Hellen Keller, in una delle sue citazioni, affermava: “L’ottimismo è la fede che porta alle realizzazioni: nulla può essere fatto senza speranza o fiducia”.

Il potere della fiducia

Si intitola proprio così l’ultimo libro di Salvo Noè, scritto durante il primo lockdown, revisionato durante l’estate ed appena pubblicato con Edizioni San Paolo. Psicologo, psicoterapeuta e mediatore familiare, il dottor Noè è autore di altri due libri con la stessa casa editrice: Vietato lamentarsi e Prima di giudicare, pensa! In questo 2020 è alla sua seconda pubblicazione. L’ultimo lavoro è stato Accendi l’entusiasmo. Le 13 mosse per ottenere la vita che vuoi, pubblicato da Mondadori.

Il libro Il potere della fiducia, come recita la premessa, “vuole avviare una riflessione sul senso e sul valore della fiducia in famiglia, a scuola, nelle amicizie e nel lavoro, dove da tempo dominano sospetto e sfiducia”. E’ una riflessione seria e ragionata, saldamente radicata in una ampia varietà di percorsi di analisi psicologica. Per sconfiggere le paure e sviluppare l’autostima nelle persone.

Richiamandosi alla terapia comportamentale cognitiva, i percorsi di indagine esplorati nel libro sono tre. C’è l’alpinismo psicologico che guarda il rapporto dell’uomo con la spiritualità. Poi il surf psicologico che si occupa delle strategie pratiche, razionali del comportamento. Infine la subacquea psicologica che si occupa dell’aspetto profondo, inconscio del nostro atteggiamento.

Abbiamo letto tutto d’un fiato il libro di Salvo Noè, trovandolo gradevole, profondo nelle riflessioni, scorrevole alla lettura. E’ pieno di utili consigli pratici per affrontare ad uno ad uno tutti gli ostacoli che si frappongono alle varie espressioni del potere della fiducia. Il volume si articola in tre sezioni.

La struttura del libro

La prima parte si  concentra su ciò che sta alla base della fiducia, fondamentalmente l’intelligenza del cuore “fatta di autenticità, integrità e sentimenti”. Ma anche c’è anche il fattore CREA, acronimo di competenze, rispetto, etica ed amore. Senza dimenticare il coraggio, “la vittoria dell’uomo sulla paura” come sosteneva Nelson Mandela.

La seconda sezione del libro si focalizza su ciò che tradisce la fiducia. Ci sono contesti diversi in cui la fiducia può alimentarsi e manifestarsi: la famiglia in senso lato (polo affettivo ed etico per ogni persona), la figura della madre, quella del padre. Poi ci sono la scuola, il lavoro, l’amicizia, la società, la bandiera nazionale (dunque le istituzioni pubbliche), la Chiesa. Non ultimo c’è il contesto delle relazioni affettive. Sono i contesti privilegiati per far crescere la fiducia, ma quelli nei quali si verificano eventi e fatti che, per via del tradimento, rimettono in discussione la fiducia concessa.

La terza parte del libro è una proposta articolata su ciò che rilancia la fiducia, con tanti interessanti risvolti. La fiducia in se stessi, la fiducia e i sentimenti, la fiducia nei sogni. E poi la fiducia che si oppone all’invidia e ai sensi di colpa, la fiducia che supera l’insicurezza emotiva e il dolore delle ferite del passato. Quindi la fiducia che genera benessere psico-fisico e la fiducia in generale nella vita.

Il libro si conclude con l’indicazione di dieci passi che ciascuno può compiere autonomamente per sviluppare il valore della fiducia, sia negli altri, che verso se stessi. Il decimo passo, ad esempio, parte da una domanda fondamentale rivolta a chi intende percorrere le vie della fiducia: “Hai un buon rapporto con la spiritualità?”.

La prefazione del Papa

Il libro ha la prefazione di Papa Francesco, con il quale Salvo Noè collabora professionalmente e con cui ha un bellissimo rapporto d’amicizia nato ai tempi del primo libro Vietato lamentarsi.

Scrive il Pontefice nella prefazione: “Gettare un seme è un gesto di fiducia e di speranza; è necessaria l’operosità dell’uomo, ma poi si deve entrare in un’attesa impotente, ben sapendo che molti fattori saranno determinanti per il buon esito del raccolto e che il rischio di un fallimento è sempre in agguato. Eppure, anno dopo anno, il contadino ripete il suo gesto e getta il suo seme. E quando questo diventa spiga, e i campi si riempiono di messi, ecco la gioia di chi è davanti a un prodigio straordinario“.

Funziona così la fiducia. Ha un grande potere, anche terapeutico se vogliamo; allo stesso tempo ci lascia impotenti di fronte all’attesa di non conoscere gli esiti, alla paura di essere traditi. Eppure la fiducia, soprattutto quella negli altri, va concessa e rinnovata, anche quando succede qualcosa che ci disillude.

Si tratta infatti di una profonda esperienza interiore di connessione con il nostro essere e con l’esistenza. Scrive il dottor Noè nella introduzione: “la fiducia può nascere solo dal rispetto e dall’amore. Quando non giudichiamo e non ci lamentiamo siamo più portati al risveglio e all’apertura del cuore”. Con una postilla importante a queste parole “bisogna ricordarsi che senza fiducia è impossibile vivere serenamente”, scrive ancora l’autore.

La metafora dell’albero

La fiducia è vista da Salvo Noè come un albero. Con questa metafora botanica l’autore apre e chiude il suo libro. Le radici dell’albero sono profonde e si alimentano di autostima; il tronco è la motivazione; la chioma è l’espressione insieme alla comunicazione. Tanto bello è l’albero, quanto prodigiosi sono i suoi frutti: il talento e la gioia di vivere.

Per tutto il resto, senza anticipare i contenuti della pubblicazione che merita di esser letta, il libro è come uno scrigno personale di esperienze, stimoli, suggestioni. Aprire questo scrigno, mettendo da parte rimpianti e rimorsi, lasciandosi coccolare dai ricordi più belli e facendo pace col passato, significa anche fare una riflessione sulla vita.

Scrive Salvo Noè al riguardo “La nostra vita è costituita da occasioni mancate ed eventi accaduti. Ogni momento contiene un’infinità di vie possibili: cosa sarebbe successo se tre anni fa avessi scelto un’altra direzione? Sarei forse da un’altra parte. Le direzioni che prendiamo dipendono dalla consapevolezza del momento e dunque dalla conseguente centratura. Cosa vuol dire centratura? Significa allineamento fra ciò che penso, ciò che sento e ciò che voglio. Se il mio comportamento è coerente con i tre stati, allora c’è centratura e quindi fluidità interna”.

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