Dies Aurorae il profumo dedicato alla festività di Sant’Agata

Dies Aurorae il profumo dedicato alla festività di Sant’Agata

di Maria Francesca Greco

La perla di oggi sa di mandorle, pistacchi e zucchero caramellato. No, non stiamo per proporvi una ricetta culinaria ma sono queste alcune delle note olfattive della nuova fragranza “Dies Aurorae” del naso catanese Antonio Alessandria.  

Un racconto olfattivo, evocativo ed emozionante legato ai ricordi della festa di Sant’Agata patrona della sua città, Catania. Dies Aurorae dal latino “il giorno dell’aurora”, rievoca la processione religiosa che si apre ufficialmente ogni anno il 4 febbraio con la messa dell’aurora. Una fragranza unisex, della famiglia olfattiva legnosa, che racconta le emozioni di un bambino che per la prima volta a dieci anni partecipa alla processione dell’aurora. Alle porte della cattedrale i devoti con addosso “il sacco” (il camice bianco simbolo di appartenenza alla comunità maschile adulta, una sorta di rito di passaggio per coloro che per la prima volta lo indossavano) si accalcano per ottenere i posti in prima fila più vicini possibile alla “Santuzza” aspettando l’apertura dei cancelli che proteggono il busto reliquiario di Sant’Agata intonando canti e invocazioni. All’aurora gelata, il bambino protagonista del racconto, esce di casa un po’ assonato e infreddolito ma entusiasta con il padre per assistere all’uscita del fercolo.

Alla vista del busto della Santa rimane colpito dalla sua bellezza, ma anche dall’atmosfera e dalla folla. Porta nella sua tasca qualche dolcetto tipico della festa, le “olivette”di pistacchio e del “torrone” alle mandorle, dolci tipici della tradizione agatina catanese. Durante la processione animata,  il bambino, attento ad ogni movimento del corteo, mastica i dolcetti dal sapore di mandorle, pistacchi e zucchero caramellato e nel frattempo viene travolto dagli odori della chiesa antica, dell’incenso che brucia, delle pareti di pietra umida della chiesa e dei legni antichi delle panche ma anche dall’odore della cera d’api delle candele accese portate dai fedeli. Annusando Dies Aurorae ci si immerge quindi  nell’atmosfera unica, avvolgente e emozionante delle tradizioni legate alla festa. Con le sue note di testa richiama gli elemi, la mandorla, la nocciola, il pistacchio siciliano tostato e il caramello. La fragranza di Antonio Alessandria si apre poi con delle note di cuore di miele ambrato, incenso e cera d’api. Un mix di contrasti di calore e gusto contraddistinguono il profumo un po’ gourmand che rievoca le note zuccherine e caramellate dei dolci tipici siciliani. Ad arricchire il tutto le note di fondo del legno di cedro, di patchouli, di sandalo, di morbida vaniglia, di fava tonka e note muschiate. Una formula con stile semplice ma ricco che trascina i sensi in un ciclone di colori, Dies Aurorae, evoca come tutte le fragranze di Antonio Alessandria, i ricordi e le emozioni della sua infanzia vissuti a Catania. Il profumo, nona creazione del naso catanese, presentato lo scorso settembre al Pitti Fragranze 2019 a Firenze, si presenta con un flacone signature in vetro satinato, cosi come le altre della collezione Antonio Alessandria, con la targhetta in ottone. Per Dies Aurorae ha scelto il flacone color verde sottobosco disponibile in formato da 50 ml e 100 ml eau de parfum. 

Antonio Alessandria si conferma un’eccellenza catanese, un figlio di Catania capace di far rivivere i fasti antichi della città barocca in ogni sua creazione cosicché  chiunque indossi una sua fragranza senta addosso l’originalità e il carattere della città che si affaccia sul mare ai piedi del vulcano. Una perla, appunto.

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