Duecento anni di Sant'Isidoro agricola

 

 

GIARRE – Mostre fotografiche e di arte sacra, tra cui per la prima volta il “tesoro di Sant’Isidoro”; conferenze interattive, presenza dei vescovi che si sono succeduti negli anni e di alte autorità ecclesiastiche; dibattiti con la presenza di autorevoli esponenti del mondo culturale; coinvolgimento delle Comunità, delle scuole, degli enti e delle associazioni presenti sul territorio, degli emigranti sparsi in tutti i continenti e di tutte le chiese parrocchiali dei Comuni vicini, generate dal Duomo; concerti e rassegne musicali; valorizzazione dello storico e prestigiosissimo organo “Fratelli Serassi”. Queste e molte altre iniziative sono allo studio della Commissione che sta progettando i festeggiamenti del bicentenario dell’apertura al culto del Duomo di Giarre. La Commissione, che lascerà il notevole compito di realizzare i festeggiamenti ai Comitati d’onore e organizzativo, si è riunita ieri nei locali del Duomo, su invito dell’arciprete parroco, don Nino Russo e del Consiglio pastorale parrocchiale. Duecento anni fa, il 20 dicembre 1818, dopo 24 anni dalla posa della prima pietra, veniva aperto al culto il Duomo di Giarre, monumento nazionale, dedicato a S. Isidoro Agricola.
“Il prossimo 20 dicembre 2018 ricorrerà il prestigioso e portante traguardo del bicentenario L’Arcipretura parrocchiale e il Consiglio pastorale hanno proposto l’istituzione di un Comitato organizzativo ad hoc – ha spiegato Don Nino Russo, che è anche vicario foraneo. Desideriamo che tutti si sentano parte attiva di questo importante traguardo e speriamo moltissimo che le categorie produttive cittadine, dei settori dell’agricoltura, dell’artigianato, del commercio e della piccola industria presenti nel nostro territorio possano sentire il desiderio di collaborare alla realizzazione di un programma che possa rimanere nella storia della nostra città”.
Tra le proposte che sono emerse durante l’incontro, quella dell’apertura dei festeggiamenti già a partire da questo mese e la chiusura il prossimo anno con una grande cerimonia con la presenza del cardinale di Madrid, mediante un apposito gemellaggio così come avvenne negli anni 80.

Mario Pafumi
 

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