E l’arte salverà il mondo: l'umanizzazione degli ospedali tra pittura e terapia

Katya Maugeri

PALERMO – L’Art-Therapy non è solo una forma di terapia, ma soprattutto di assistenza ad ampio spettro che, sfruttando l’arte in ogni sua accezione (la musica, il teatro, le arti pittoriche, il ballo ecc.), offre al paziente, e a chi si prende cura di lui, un valido mezzo per esprimersi e in qualche modo trasformare la propria esperienza, promuovere il benessere, offrendosi quindi come una cura a tutti gli effetti. Nasce così “E l’arte salverà il mondo”, un progetto a cura della dottoressa Elena Foddai, psicologa, consigliera segretaria del Comitato regionale PLP della Sicilia, che vede la struttura sanitaria trasformarsi in una galleria d’arte, in un percorso espositivo tra cura e cultura. ElpI gallery è uno spazio museale non convenzionale “in progress” presso il Nuovo Polo di Chirurgia Oncologica Arnas Civico. Le esposizioni riguarderanno opere di arte figurativa (ad esempio quadri, sculture, fotografie) e di arti visive (video, documentari ecc.) nonché la possibilità di organizzare eventi musicali o teatrali.

“Da tempo si è affiancato al concetto di umanizzazione degli ospedali un concetto più ampio che vede l’utilizzo degli spazi nosocomiali trasformati in spazi espositivi – spiega la Foddai – al fine di rendere migliori gli ambienti: l’arte viene portata in corsia. L’iniziativa è rivolta non solo ai pazienti dell’ospedale – continua – ma anche alle loro famiglie, le quali hanno bisogno di supporto e di fruire del bello tanto quanto i pazienti stessi. Sarà inoltre beneficiario dell’intervento tutto il personale medico e paramedico afferente allo stabile. Si vuole fondere il concetto di “Ospedale per tutti” con quello di “Arte per tutti”. Il progetto inoltre prevede la partecipazione di vari professionisti tra cui medici, psicologi, artisti e una prestigiosa collaborazione   internazionale per attività di ricerca con l’Université de Rouen Normandie e l’Université de Paris Nanterre.

La galleria è stata inaugurata il 7 febbraio, la prima mostra intitolata “Dipintipinti” si concluderà l’11 aprile, per poi inaugurare giorno 13 “Stratigrafie urbane”: l’obiettivo di avvicinare l’arte al pubblico, in questo caso il pubblico del reparto di Chirurgia Oncologia, medici, infermieri, pazienti, accompagnatori nella sala d’attesa potranno ammirare le opere degli artisti contemporanei. Lo scopo non è solo terapeutico, ma anche comunicativo. Il progetto artistico vuole infatti creare un incontro di sguardi, quello dell’artista e quello del pubblico. L’artista interroga il mondo attraverso l’opera e il pubblico interroga l’opera per trovare un mondo. Un incontro di mondi, quindi, che ha l’aspirazione di creare un tessuto sociale maturo a praticare un  altrove: il luogo dove far passeggiare l’occhio tra sensazioni e sorprese, riflessioni profonde e più lievi gioie.

“Il nostro obiettivo generale è quello di fare in modo che nuovi stimoli ambientali possano avere una ricaduta positiva sul comportamento umano. Più nello specifico, sulla base dei fondamenti della psicologia ambientale applicata, la galleria svilupperà il concetto dell’Estetica in Ospedale, concetto del tutto innovativo per un ospedale. Siamo certi che questo progetto andrà ad incidere positivamente sulla qualità della vita di chi lavora e di chi vive quotidianamente il luogo stesso.  Come il pittore scavando nella nuda tela fa emergere forme artistiche da offrire al pubblico – conclude Elena Foddai – allo stesso modo  lo psicologo scava nella mente umana per estrarne disagi, sciogliere conflitti e riportare alla luce la genuina personalità dell’individuo”.

Il progetto arte in ospedale muove i suoi passi proprio dalla volontà di coniugare sotto forme nuove e costruttive, il legame tra arte e benessere psicologico negli ambienti di lavoro.

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