E' scattata l'ora corale. Siamo tutti chiamati a remare insieme

E' scattata l'ora corale. Siamo tutti chiamati a remare insieme

E’ scattata l’ora corale. Quella legale è vigente da stanotte e, allungando le giornate con sessanta minuti di luce in più, ci terrà compagnia fino al 25 ottobre. Quella corale è entrata nel nostro cuore già da qualche giorno. Esattamente da quando Papa Francesco, da solo in una piazza San Pietro vuota ma osservata da tutto il mondo, ha promosso un momento straordinario di preghiera, ha concesso l’indulgenza plenaria e ha impartito eccezionalmente la benedizione “urbi et orbi” a tutta l’umanità.

E’ scattata l’ora corale. E’ l’ora della corresponsabilità e della solidarietà. Papa Francesco l’ha detto chiaramente venerdì sera: “Come i discepoli del Vangelo siamo stati presi alla sprovvista da una tempesta inaspettata e furiosa. Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme, tutti bisognosi di confortarci a vicenda. Su questa barca… ci siamo tutti”.

Siamo tutti sulla stessa barca. E dobbiamo remare per allontanare quel nemico invisibile che è il Covid-19. Ma remando, ci rendiamo conto che in questo momento c’è chi merita un sostegno ancora maggiore di quello che stiamo facendo con la vicinanza a chi ha bisogno. Sono persone comuni, come le ha chiamato il Papa, “che non compaiono nei titoli dei giornali e delle riviste né nelle grandi passerelle dell’ultimo show ma, senza dubbio, stanno scrivendo oggi gli avvenimenti decisivi della nostra storia: medici, infermiere e infermieri, addetti dei supermercati, addetti alle pulizie, badanti, trasportatori, forze dell’ordine, volontari, sacerdoti, religiose e tanti ma tanti altri che hanno compreso che nessuno si salva da solo”.

E’ scattata l’ora corale. Il Governo ha stanziato ieri pomeriggio 4,3 miliardi di euro quale anticipazione ai Comuni del fondo di solidarietà e ha messo a disposizione ulteriori 400 milioni per consentire ai Sindaci di fronteggiare i bisogni connessi al sostentamento delle persone. Saranno allocati in funzione degli indici demografici e di povertà degli ottomila Comuni italiani. Forse non basteranno, anzi è sicuro che non basteranno. E’ per questo motivo che vanno sostenute fin da adesso le iniziative di sostegno al volontariato che porta aiuto a chi ha bisogno. Sono iniziative di “scontrino sospeso”, di “spesa sospesa”, e più in generale di somministrazione dei pasti ai chi patisce la fame in questo momento. L’iniziativa del Banco Alimentare #alimentiamosperanze va, ad esempio, in questa direzione. Non è l’unica, ma è certamente meritevole.

Si sono mobilitati i professionisti. Con iniziative importanti per portare aiuti a chi è impegnato sul fronte, i medici, gli infermieri e il personale ospedaliero. Ricordiamo la donazione di due ventilatori già fatta agli ospedali cittadini dagli ordini professionali della città di Catania. Ma i singoli ordini stanno moltiplicando gli sforzi di solidarietà con ulteriori raccolte: Un soffio di vento si chiama la raccolta fondi promossa dall’Ordine dei dottori commercialisti; Ordine degli Ingegneri e Fondazione hanno donato al Cannizzaro un altro ventilatore. Prima era partita l’iniziativa, tuttora in corso, del Centro studi sui rischi con una raccolta fondi per potenziare la terapia intensiva negli ospedali. Ancora, il Distretto 108YB del Lions Sicilia ha attivato un conto corrente per sostenere iniziative dei clubs in favore dei territori colpiti dall’emergenza Covid-19. Nel corso della settimana, aveva già destinato 70.000 euro del suo fondo di solidarietà in favore della Protezione Civile regionale per far fronte alle emergenze di questi giorni.

Il Comune di Catania, attraverso la piattaforma Go Fund Me, ha appena lanciato l’iniziativa Catania aiuta Catania per il sostentamento delle persone in difficoltà. Si sono mossi sulla stessa linea d’onda il Comune di Acireale e la Diocesi.  L’Università degli Studi di Catania ha lanciato invece la campagna Aiuta chi ti aiuta, aprendo un conto corrente dedicato nei giorni scorsi nel quale tutta la comunità accademica (docenti, personale tecnico-amministrativo, studenti) potranno fare la loro parte. Non vorremmo dimenticare nessuno, magari chi, senza clamore, sta facendo la spesa per qualche famiglia in difficoltà nella propria città o chi, invece, si è prodigato prontamente per fare arrivare pasti, dispositivi di protezione individuale e indumenti a medici ed infermieri negli ospedali. Ad esempio, due imprenditori acesi lo hanno fatto prontamente dimostrando di avere un cuore grande: Aurelio Trubia ed Emanuele Serpa. Operano in settori già duramente colpiti dalla crisi economica connessa al Covid-19, ma non si sono tirati indietro in questo momento per aiutare chi sta aiutando a salvare vite umane e a tutelare la salute dei cittadini.

E’ scattata l’ora corale. Ancora una volta le parole del Papa sono dense di significato, quando esorta i cristiani ad abbracciare la croce del Cristo: “Abbracciare la sua croce significa trovare il coraggio di abbracciare tutte le contrarietà del tempo presente, abbandonando per un momento il nostro affanno di onnipotenza e di possesso per dare spazio alla creatività che solo lo Spirito è capace di suscitare. Significa trovare il coraggio di aprire spazi dove tutti possano sentirsi chiamati e permettere nuove forme di ospitalità, di fraternità, di solidarietà”.

immagine di copertina: photo credits

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