E' tempo di "primavera etnea"


| Salvo Reitano  |  

ACI BONACCORSI – Si fa sempre più incandescente il clima politico in vista delle amministrative. Due, per il momento, i candidati che sono usciti allo scoperto: l’ex sindaco Vito Di Mauro e il giovane Salvo Tomarchio. Ormai da settimane si assiste ad un gioco frenetico di coalizioni, accordi, “operazioni matematiche”, anche colpi bassi, che sicuramente non aiutano gli elettori. L’aria che si respira non è certo quella di un confronto a viso aperto, al punto che si alimentano inimicizie tra i simpatizzanti degli opposti schieramenti che, lo abbiamo notato girando per il paese, evitano anche di incrociarsi e salutarsi. Insomma, una sorta di democrazia mutilata dove il confronto è tutt’altro che sereno. Succede sempre più spesso a ridosso delle elezioni. Poi al momento della scelta la cosa più importante, che farà la differenza, almeno così si spera al di là delle promesse, sarà il “Programma elettorale” che ciascun candidato presenterà ai cittadini.

Il primo che incontriamo è  Vito Di Mauro, 67 anni, da 43 medico del paese. Ha rivestito nelle passate legislature la carica di primo cittadino dal 1988 al 1993 e dal 2002 al 2012. Conosciuto da tutti è stato il protagonista della cosiddetta “primavera bonaccorsese”. Ci saluta con garbo mentre tortura un foglio stampato con l’intervista rilasciata qualche giorno fa al nostro giornale dall’attuale sindaco, Mario Alì. La gira nervosamente tra le mani e sembra non riuscire a darsi pace. Poi sbotta: “Tante delle cose realizzate in questo comune sono legate alle mie amministrazioni e a quanti hanno collaborato con me. Purtroppo in questi ultimi cinque anni Aci Bonaccorsi ha fatto un grande passo indietro e se questo è il modo di gestire la cosa pubblica il bilancio è stato oggettivamente fallimentare”.

“La rivoluzione amministrativa nata nel lontano 1988 – continua Di Mauro – sotto le insegne della lista civica “Rinnovamento e Libertà” e gloriosamente portata avanti per 25 anni è finita. In questi anni ha espresso due sindaci, che hanno agito in continuità d’intenti, assessori e consiglieri che hanno portato scritto e rispettato un programma ampiamente condiviso. Come faccio a non essere amareggiato?”.

Un gruppo, però, non si dissolve così, di punto in bianco. Molti degli amministratori che sono stati al suo fianco oggi hanno scelto l’altro schieramento. Dei “vecchi” sono rimasti in due: Graziella Messina e Salvatore Mannino, detto Turi, quest’ultimo in dubbio fino a qualche giorno fa.

 “E’ finita – riprende – perché nel tempo sono venuti meno dall’impegno politico molti degli attori iniziali. E’ finita perché il sindaco uscente, espresso dalla lista, è stato deludente dal punto di vista amministrativo e politico dedicandosi con caparbietà a distruggere e snaturare la coalizione con la quale era stato eletto, aggregando alla maggioranza scelta dagli elettori gli oppositori storici che senza scrupoli hanno accettato questo inaspettato “dono””.

Nell’intervista rilasciata al nostro giornale il sindaco Alì parla però di un “segnale politico alla minoranza che sin da subito aveva dimostrato alto senso civico e grande responsabilità, condividendo scelte fatte nell’interesse della comunità”, come la mettiamo?

 “Non si è trattata di un’apertura – dice Di Mauro – ma di un pieno coinvolgimento. Non dimentichiamo che ha nominato assessore il candidato sindaco dello schieramento opposto, tradendo gli elettori che avevano votato la continuità con le precedenti amministrazioni. Il risultato di questa scellerata operazione politica è stato quello di distruggere un gruppo che bene aveva operato per il paese. Oggi –  prosegue – quattro consiglieri uscenti su otto si trovano a fare l’opposizione, il presidente del consiglio si è dimesso, due ex vice sindaco hanno pensato bene di non continuare nella collaborazione di questo progetto, quasi tutti i fondatori di “Rinnovamento e Libertà” assistono impietriti alla fine della loro creatura politica”.

Il sindaco uscente, Mario Alì, non si ricandida. Come valuta questa scelta?

 “Ho letto che non si ricandida – riprende Di Mauro – per il non attaccamento alla poltrona e francamente mi viene da ridere se penso che forse è la poltrona che non si è attaccata a lui. Ma al di là della battuta mi sembra più realistico pensare che teme il giudizio degli elettori, perché chi ha bene operato e ottenuto risultati quasi sempre si ricandida”.

Non si ricandida ma appoggia con forza la candidatura del giovane Tomarchio, anche lui eletto con la lista “Rinnovamento e Libertà”, che molti davano come suo delfino pronto a ricevere il testimone di quella continuità di cui lei stesso parla. Cosa è successo?

 “E’ successo molto semplicemente – spiega Di Mauro – che gli stessi attori protagonisti, i burattinai nascosti di questa scellerata amministrazione, per fortuna uscente, per salvare la loro poltrona si fanno scudo con un ragazzo che nominato assessore ha dato prova di grande inesperienza e incapacità amministrativa firmando i flop più significativi degli ultimi tre anni. L’ultima scioccante notizia – prosegue – riguarda il mancato rispetto del patto di stabilità nel 2014 . Quello che è stato il miglior comune della Sicilia per la gestione del bilancio oggi si trova praticamente in gestione controllata. La Corte dei Conti, con sentenza definitiva, ha condannato il nostro comune a questa gogna amministrativa che tante conseguenze avrà su tutti i cittadini”.

Il sindaco Alì nell’intervista rilasciata al nostro giornale dice testualmente: “Lascio un comune in buona salute con un avanzo al 2015 di 1 milione 254 mila euro, di cui circa 500 mila di avanzo immediatamente utilizzabili nel rispetto delle norme vigenti”. Qualcosa non torna. Non potete avere ragione entrambi.

“Lei non può nemmeno immaginare cosa fanno per creare confusione – riprende serio Di Mauro – dicono in giro che la mia uscita di scena è stata dettata dalle difficoltà del comune e non già dalle discutibili scelte politiche non condivise. Dice poi il candidato sindaco che ho lasciato un comune con i debiti e loro lo hanno risanato. E’ l’esatto opposto della realtà e sto valutando se esistono gli estremi per la diffamazione”.

Così, per fugare ogni dubbio, ha deciso di scendere nuovamente in campo?

“Lo sto facendo – dice – insieme a gente di buona volontà e di sani principi che crede ancora nella parola onore, gente esperta e nuova. Abbiamo costituito un movimento “Aci Bonaccorsi Rinasce”, con l’obiettivo di far ripartire e far tornare grande il nostro comune. Da un anno lavoriamo ininterrottamente per selezionare persone in grado di sapere amministrare in futuro e il futuro.

Sta già lavorando al programma?

“Si, un programma amministrativo condiviso e discusso con centinaia di cittadini che ringrazio per il loro disinteressato impegno. Presto vedrà la luce e sarà analizzato in tutte le sue sfaccettature in una grande assemblea che potrà migliorarlo ed emendarlo. Questo documento – conclude Di Mauro – sarà il contratto che stipuleremo con tutti i cittadini, sarà la strada sulla quale ci muoveremo nei prossimi cinque anni”.

 

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