Educazione sessuale e teatroterapia


 

Susanna Basile

CATANIA – Quando il Banned Theatre, nello specifico le autrici, registe e attrici Micaela De Grandi e Valentina Ferrante ,mi chiese di far parte dello Studio di Carne da Macello (spettacolo sul femminicidio in coproduzione con lo Stabile di Catania) io ne fui onorata senza sapere esattamente dove questo ci avrebbe portato: bastava soltanto che il cast di attrici professioniste con venti anni di esperienze tra film fiction e teatro (Giovanna Criscuolo, Laura Giordani, Elisabetta Anfuso, Daniela Ragonese) mi avessero accettato tra di loro come compagna sorella e professionista del mio mestiere di psicosessuologa. L’esperimento a detta di molti di innescare all’interno di una storia teatrale, catartica, corale (come solo una tragedia greca può rappresentare) una lectio-magistralis, una sorta di metateatro, uno spazio sospeso dove la sottoscritta parlando con le anime defunte delle donne vittime di femminicidio e col pubblico presenta a ragion veduta le motivazioni e la natura insensata della violenza di genere e di ogni genere di violenza. Questa la domanda della ragazza suicidatasi perché il fidanzato aveva pubblicato le sue performance sessuali su internet: “è vero che le violenze vengono prodotte da una profonda ignoranza in campo sessuale?” La parziale risposta: “La violenza è solo il prodotto di una sessualità malata creata da una società sessuofobica e castrata. Sapevate che il 30% delle fantasie sessuali femminili sono di violenza e di stupro? E il 90% di quelle maschili sono sedere cosce seno vagina bocca pene e occhi, con tanto di unghie affilate e rigenerate. Si chiama sex-addiction letteralmente dipendenza da carne da macello”. La domanda della ragazza lapidata in un paese lontano che chiede perché non siamo libere di amare chi desideriamo e la risposta: “Nella tua terra, nella tua cultura, nella tua religione l’uomo può scegliere la donna che vuole, e tu no? E voi donne del pubblico pensate di essere libere di amare l’uomo che desiderate e perché desiderate proprio quel tipo di uomo: pazzo, violento e traditore? Oppure viscido, timido e sgraziato? Siamo tutte invischiate in uno schema mentale e familiare imprigionate da nostro padre e dal padre di suo padre. Tuo padre o lo odi o lo ami te lo ritrovi sempre e comunque in tutti gli uomini che pensi di amare e desiderare liberamente. E’ una dipendenza affettiva disturbata chiamata love-addiction alimentata dal macello della famiglia di origine. Da tutti i macelli delle famiglie di origine”. E poi ancora la Madre Siciliana che non insegna alla figlia uccisa dal suo sex-offender a conoscere il proprio corpo a darsi piacere da sola per potersi difendere da quelli della famiglia che le vogliono fare le stesse cose: “lo sa che ne succedono di più in famiglia? Il 90% di molestie sono vicine a sua figlia e lei signora Madre quante volte a fatto finta di non vederle? La sua è una family addiction, troppo affetto troppo amore troppa cura e niente sesso, per questo non ha potuto proteggere sua figlia”. Esiste una branca della terapia ormai conclamata e accettata in molte scuole di psicoterapia che si chiama teatroterapia. E’ un percorso attivo di cura e crescita personale basato sul teatro, in particolare sulla messa in scena dei propri vissuti, all’interno di un gruppo. Essa viene usata in contesti clinici e sociali anche in forma preventiva, educativa e curativa; agisce attraverso l’interpretazione di personaggi principalmente improvvisati, ma implica un minuzioso training pre-espressivo indispensabile alla creazione dell’altro da sé che rende possibile e consapevole la presa di coscienza dei processi inconsci. Questo tipo di tecnica si basa sulle metodologie del teatro del ‘900 di Konstantin Stanislavskij, Jerzy Grotowski e Eugenio Barba, anche se attinge a testi di tutte le epoche teatrali. In merito all’indirizzo psichico la teatroterapia fa riferimento alla psicanalisi di Sigmund Freud, Carl Jung per il lavoro sui sogni, sui simboli e sull’inconscio. La teatroterapia non formula né diagnosi né interpretazioni psicologiche, ma rafforza nuove visioni di sé, pertanto si affianca alle cure psicoterapeutiche, senza sostituirle. Sono sicuramente nuove strade da percorrere soprattutto quando l’imbarazzo degli spettatori si mescola alle emozioni intense che un genius loci come il Chiostro dei Minoriti a Catania può trasmettere. Ritrovarsi a condividere un orrore a tratti grottesco granguignolesco aberrante e non di meno sensuale e coinvolgente ha provocato in noi attrici e nel pubblico assiso circa ottocento persone per otto spettacoli un’esperienza interattiva da ricreare portare in giro trasmettere alle nuove e mature generazioni. Diventerà un saggio e un documentario in inglese per potere dare voce a quelle donne realmente uccise a cui fa riferimento il testo teatrale dello Studio di Carne da Macello.

 

Curriculum Vitae: Susanna Basile psicosessuologa funzionale, counselor bioenergetico, si occupa del ben-essere sessuale di gruppi di donne e coppie. Ha al suo attivo diverse pubblicazioni scientifiche su “cinema e terapia” che porta nei congressi in Italia e in Europa. Tiene conferenze e lezioni sul ben-essere sessuale in varie città d’Italia.

Orioli W.(2007)Teatroterapia, Erickson, Trento.

Pizzimenti M. (2015)Aggressività e sessualità. Il rapporto figura/sfondo tra dolore e piacere. Franco Angeli. Milano.

Pommier G. (2013)Del buon uso erotico della collera e di qualche sua conseguenza. Raffaello Cortina Milano

 

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