Elezioni amministrative in provincia di Catania. Quanto contano i giovani?

|Saro Faraci|

Domenica prossima gli elettori di ventuno comuni della provincia di Catania saranno chiamati al voto. Dopo l’articolo di ieri di Sicilia Network, ancora qualche altro dato di carattere demografico per capire quanto conteranno, statisticamente parlando, i giovani. I dati sono quelli Istat al 2016 e si riferiscono alla componente di età compresa fra i 20 e i 34 anni, calcolata in percentuale sul totale della popolazione.

A livello nazionale, questa fascia di età pesa per il 16,2%, a livello siciliano invece per il 18,6%. I valori medi riferiti alla Città metropolitana di Catania e a tutti i ventuno comuni dove si voterà domenica sono abbastanza identici, rispettivamente 19% e 18,9%.

Cinque i comuni dove il voto giovanile si farà sentire di più: in testa troviamo Misterbianco dove la fascia di età tra i 20 e i 34 anni è pari al 20,9%; a seguire, Palagonia (20,6%), San Cono (20,2%), Paternò (20,1%) e Mazzarrone (20%). Invece, nei Comuni dove l’indice di vecchiaia è più alto, come abbiamo riportato ieri in altro articolo, la componente giovanile pesa di meno. Fanalino di coda è il comune di S.Agata Li Battiati dove la fascia 20-34 anni vale il 17,1%; risalendo la graduatoria, ci sono poi S.Michele di Ganzaria (17,4%) e a pari merito Mirabella Imbaccari (17,5%) e Militello in val di Catania (17,5%), tutte in “zona retrocessione”.

Questi sono i dati, nudi e crudi. Si tratta poi di capire se il fattore anagrafico conterà veramente oppure no al momento del voto, soprattutto in termini di costruzione del consenso politico. Gli elementi che emergono da questa tornata elettorale sono contrastanti. In alcuni centri dove si voterà domenica, la voce e il pensiero dei giovani, soprattutto se candidati, si stanno facendo sentire sempre di più, a maggior ragione dove i concorrenti in campo sono adulti molto più grandi di età, ma pure con maggiore esperienza politica alle spalle. In altri comuni, ci riferiscono alcune fonti, ci sono però giovani che, a dispetto della più fresca età anagrafica, parlano e ragionano “da vecchi”, senza però avere la esperienza e la maturità di questi ultimi. Vedremo come si comporterà l’elettorato nel suo complesso.

E’ la solita storia che si ripete e che Luigi Pirandello, nel 1913, evidenziava bene nel suo romanzo sociale di ambientazione siciliana dal titolo I vecchi e i giovani, dove raccontava la complessa situazione storica delle lotte di classe e dei sanguinosi moti dei Fasci della fine del XIX secolo.

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