Elezioni politiche 2018: affluenza e disagi

Vi ricordiamo che i seggi saranno aperti fino alle 23.00

A Catania l’affluenza alle ore 19 è del 46 per cento, si è registrato, infatti, un aumento rispetto alla percentuale delle ore 12, ferma al 15 per cento con 38.008 votanti, di cui 20.444 gli uomini e 17.564 le donne.

È stata del 19,43% l’affluenza alle 12 alle urne per le elezioni politiche in corso (dati relativi alla Camera). Il dato, rilevato dal Ministero dell’Interno, sul sito Eligendo, è in aumento rispetto all’affluenza alle 12 nelle ultime elezioni politiche nazionali, il 24 febbraio 2013, quando aveva votato il 14,94% degli aventi diritto. Alle politiche del 13 aprile 2008, invece, i votanti furono alla stessa ora il 16,5%.

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha votato poco dopo le 8,30, nella sezione 535 della scuola Giovanni XXIII del quartiere Libertà a Palermo. Subito dopo il voto il Capo dello Stato è uscito dalla sezione elettorale dimenticando di ritirare il documento d’identità che il presidente di seggio ha subito provveduto a consegnare agli uomini della scorta. Il premier Paolo Gentiloni ha dovuto attendere in coda per qualche minuto prima di poter esprimere la propria preferenza nel suo seggio elettorale, nel centro della Capitale, accompagnato dalla moglie Emanuela Mauro.

A Palermo numerosi seggi hanno aperto con ritardi che in alcuni casi hanno superato le due ore e mezzo a causa della distribuzione delle nuove schede elettorali ristampate durante la notte. L’errore era stato causato dall’inserimento di alcune sezioni del collegio Palermo 1 nel collegio Palermo 2. “Ritardi ed errori inaccettabili” il commento di Pietro Grasso, presidente del senato e leader di Leu. “Spero non scoraggino la partecipazione dei cittadini”.

FEMEN CONTESTA BERLUSCONI AL SEGGIO

“Berlusconi sei scaduto”, ha urlato una ragazza del movimento di protesta Femen entrando nel seggio dove Silvio Berlusconi, a Milano, si è recato per votare. La contestatrice è stata poi portata via dalle forze dell’ordine. Prima di votare nel suo seggio a Milano, il leader di Forza Italia aveva spiegato che ai seggi ci sono code perché “non siamo ancora riusciti a darci il voto elettronico digitale. Qui ci sono tre schede e ci sono anche persone anziane che ci mettono del tempo per trovare il modo di votare e di piegare le schede”.

Ecco come si vota: https://www.sicilianetwork.info/elezioni-politiche-2018-ecco-come-si-vota/

Ogni scheda elettorale è dotata di un apposito tagliando rimovibile, “tagliando antifrode”, dotato di un codice progressivo alfanumerico, che sarà annotato al momento dell’identificazione dell’elettore. Espresso il voto, l’elettore consegna la scheda al presidente del seggio. È il presidente che stacca il “tagliando antifrode” e, solo dopo aver verificato la corrispondenza del numero del codice con quello annotato al momento della consegna della scheda, la inserisce nell’urna.

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