di Stefania D’Angelo
Nella ripartenza del turismo siciliano gioca un ruolo importante il settore vitivinicolo, grazie alla sua capacità di offrire soluzioni di viaggio alternative più in linea con il periodo storico che stiamo vivendo, dove prevale la voglia di tranquillità, di trascorrere momenti all’aperto e in contatto con la natura.
Da Palermo a Catania, da Ragusa a Trapani, le cantine siciliane hanno aperto le porte ai turisti già da qualche settimana offrendo formule nuove che alternano le tradizionali degustazioni ad esperienze digitali, muovendo i passi, seppur con cautela e sicurezza, alla programmazione di eventi e appuntamenti dedicati.
Gli addetti ai lavori guardano dunque al futuro con fiducia anche se certi che per ripartire serve rispondere alle nuove sfide che il Covid ha generato. «L’enoturismo – spiega Stefania Busà, Presidente del Movimento del Vino Sicilia – si trova ad affrontare una doppia sfida. Da una parte, infatti, siamo chiamati a programmare le attività e gli eventi seguendo un rigido protocollo per garantire la sicurezza degli ospiti, dall’altra a rimodulare l’offerta in base alle esigenze del turista locale».
«Proprio questa – continua Busà – rappresenta per noi una grande sfida, specie perché fino allo scorso anno è stato il turismo internazionale a determinare più della metà del nostro fatturato. Ora più che mai serve puntare sull’attrattività dei singoli territori, offrendo soluzioni nuove che stimolino i siciliani, poco abituati a queste forme di turismo, a voler conoscere la storia e la tradizione delle nostre cantine, visitare i luoghi di produzione e scoprire come dietro una bottiglia di vino ci sia un esempio concreto di impresa che coniuga tradizione, innovazione e rispetto per l’ambiente. Tutto il comparto vitivinicolo deve lavorare affinché l’enoturismo diventi uno nuovo scenario culturale».
Dagli eventi alle esperienze digitali, così riparte l’enoturismo siciliano.
C’è “La Sicilia di Montalbano” in programma sino al 14 agosto che chiama a raccolta appassionati e curiosi per conoscere e assaporare i cinque vini Duca di Salaparuta e Florio abbinati ad alcune delle eccellenze gastronomiche predilette dal Maestro Camilleri, ma anche un calendario di appuntamenti per trascorre le domeniche estive, aperitivi con musica e tour virtuali. Le cantine di Florio di Marsala e Duca di Salaparuta di Casteldaccia, in provincia di Palermo, che con 60 mila visitatori accolti lo scorso anno e con un fatturato di oltre un milione e mezzo di euro, si sono riorganizzati per offrire un programma pensato per le esigenze di tutti i turisti.
«Durante il lockdown – spiega Valentina Lamia, Responsabile dell’Hospitality alle Cantine Duca di Salaparuta – abbiamo ideato un programma di visite in streaming potenziando gli strumenti tecnologici e il collegamento wi-fi. Per fortuna non abbiamo ricevuto tantissime cancellazioni, questo ci permette di proporre i tour virtuali come un’alternativa e non in sostituzione alle degustazioni e agli eventi. Per le visite in loco, entrambe le cantine si sono strutturate per ospitare piccoli gruppi alla volta, privilegiando gli ampi spazi esterni e rispettando tutte le normative di sicurezza. Proponiamo inoltre degustazioni monodose, con monoporzioni di prodotti tipici per gli abbinamenti, offrendo tutte le informazioni tecniche sulla provenienza dei prodotti per garantire trasparenza e fiducia ai nostri ospiti».
Web ed eventi in sicurezza sono strumenti per ripartire anche per la Tenuta di Donnafugata. «Abbiamo aperto le nostre cantine il primo luglio – spiega Baldo Palermo, responsabile pubbliche relazioni della Tenuta– proponendo visite e degustazioni con le giuste condizioni di sicurezza. Per non lanciare un messaggio di chiusura ma dare dei segnali positivi, abbiamo partecipato al tradizionale appuntamento Cantine Aperte promosso dal Movimento Turismo del Vino, che lo scorso maggio con una forma del tutto nuova, ci ha permesso di presentare virtualmente una selezione dei nostri vini e far conoscere attraverso una diretta web le cantine di Marsala, Etna, Pantelleria e Contessa Entellina».
Essere in rete per un turismo locale e di prossimità.
Per la ripresa sarà determinante la capacità del settore vitivinicolo di fare rete con gli operatori locali per promuovere un turismo di prossimità, che rimette al centro l’identità dei singoli territori e gli elementi culturali che la caratterizzano. «Quello che stiamo vivendo – spiega Stefania Lena di Abbazia Sant’Anastasia – può trasformarsi in un’opportunità per il nostro settore, dove l’aspetto naturalistico, specie legato al connubio tra salute e buon cibo, sta determinando i viaggi e gli spostamenti del periodo. Ecco perché già dal lockdown abbiamo rafforzato le relazioni con le strutture naturalistiche e gli operatori locali, proponendo pacchetti unici di turismo esperienziale che mettano insieme la voglia di viaggiare,conoscere i territori e i suoi beni culturali, esplorare e assaporare la tradizione».
Sapersi raccontare, puntare sulla comunicazione e cogliere i trend del momento.
Puntare sulla comunicazione e rafforzare le strategie di digital marketing sono invece le azioni che per Dario Costanzo, fondatore del portale Winery Tasting Sicily, devono adottare tutte le aziende per rispondere alle esigenze del mercato. «Molte imprese si rivolgono al nostro portale senza una campagna di comunicazione solida e strutturata, il più delle volte le accompagniamo a proporre la loro idea in maniera nuova riuscendo a capire i trend del momento». Dallo sport alla natura, da un tramonto nei luoghi tipici di Montalbano alle pedalate in cantina passando per le cooking class, sono più di 120 le aziende che sul portale propongono degustazioni e appuntamenti dedicati, con la loro voglia di ripartire e promuovere le eccellenze specifiche dei territori.
