Etna, novanta anni fa il miracolo a Sant'Alfio

 

 

 

SANT’ALFIO – Una tradizione da tramandare alle generazioni future affinchè il ricordo del miracolo che ha salvato Sant’Alfio dalla furia devastatrice della lava, non venga scalfito dall’incedere inesorabile del tempo. E’ stata la consapevolezza della straordinarietà di quanto materializzatosi nel lontano 1928, a costituire una spinta motivazionale decisiva ai fini della celebrazione del 90° anniversario del miracolo dell’arresto, per intercessione dei tre santi Alfio, Cirino e Filadelfo, del fiume incandescente diretto verso Sant’Alfio: ovvero la località della quale i tre martiri sono patroni. Per i santalfiesi, il rinnovo dell’appuntamento annuale con quello che ormai assurge a rito imprescindibile, simboleggia anche una irrinunciabile celebrazione di un passato che comprova la fondatezza e la sacralità del vincolo che unisce Sant’Alfio ai tre santi. Dunque, rievocare la forza emotiva della quale era intriso quest’avvenimento significa tutelare anche la storia del paese e incoronare con orgoglio quella fede irrinunciabile senza la quale, secondo quanto trasmesso, gli avi dell’odierna popolazione santalfiese non avrebbe potuto salvare la loro cittadina. Era il 3 novembre del 1928 quando gli abitanti di Sant’Alfio sfidarono, sprezzanti del pericolo, sia le avverse condizioni atmosferiche che l’avanzare del fiume lavico, diretto proprio verso il paese del Castagno dei Cento Cavalli. Nella notte del 3 novembre 1928, si aprì una frattura sull’Etna a 2.100 metri, nei pressi di Serra delle Concazze, dalla quale fuoriuscì una copiosa colata lavica che invase i boschi della Cerrita e della Cubania incanalandosi nel torrente Magazzeni. Gli abitanti di Sant’Alfio e in particolare gli anziani,si radunarono nella chiesa Madre per invocare la protezione dei tre santi, mentre un gruppo di fedeli, nonostante il clima uggioso, si diresse verso la contrada “Magazzeni”, situata a 6 km dall’abitato di Sant’Alfio. Essi portarono in processione le reliquie dei tre santi. Malgrado il tempo inclemente e la paura trasmessa dal tremore della terra, i fedeli procedettero confidando nella protezione dei tre Santi anche in materia di salvaguardia dei propri averi e terreni. I fedeli, giunti a Magazzeni recitando delle preghiere e il Rosario, si inginocchiarono davanti al fiume di lava per poi udire un boato e divenire testimoni della materializzazione del miracolo in quanto la lava si fermò. In seguito, una terza frattura si formò nelle Ripe della Naca dalla quale fuoriuscì quella lava che determinò la distruzione di Mascali. Nel 1958, a Magazzeni, fu edificata una chiesetta proprio in ricordo del miracolo che salvò Sant’Alfio dalla distruzione. L’aspetto singolare della giornata di celebrazione del 90° anniversario si è sostanziato nel fatto che quest’anno, proprio come 90 anni fa, il clima era identico a quello  condensatosi attorno ai fedeli in processione. La mattina del 3 novembre scorso, alle 6.15, è avvenuto l’ingresso in chiesa Madre del corpo bandistico “Musiketna” Città di Sant’Alfio diretto dal Maestro G. Borzì. Alle 6.30 circa, l’apertura della Cappella dei Santi Patroni Alfio, Cirino e Filadelfo, ha preceduto la celebrazione della Messa. Alle 7.15 è invece avvenuta la processione con le reliquie dei Santi dalla chiesa Madre fino alla Contrada Magazzeni. Il corteo di fedeli, con in testa Salvatore Garozzo, parroco uscente, Alessandro Di Stefano, neoparroco di Sant’Alfio e Puntalazzo, e don Orazio Tornabene, direttore della Caritas diocesana di Acireale, ha osservato una sosta presso un altarino all’uscita del paese, per poi approdare ad un altro altarino sulla Fornazzo-Linguaglossa presso cui è avvenuta la benedizione con le reliquie. In seguito, è stata imboccata una strada privata. Una fermata è avvenuta presso un caseggiato con chiesetta. I proprietari del caseggiato, adibito a struttura ricettiva, hanno provveduto al restauro della cappella settecentesca. Alle ore 9.30 circa, i fedeli sono arrivati a destinazione: ovvero nella Contrada “Magazzeni”. All’interno della chiesetta realizzata nel 1958, nella quale sono presenti delle statue che raffigurano i tre Santi, è stata celebrata una Messa. Il piccolo edificio ecclesiastico, all’esterno del quale vi è una statua della Madonna della Pietà, era gremito. Nel pomeriggio è avvenuto il Solenne Pontificale presieduto da Mons. Giuseppe Sciacca, segretario della Segnatura apostolica. La pietra lavica di Magazzeni, residuo di ciò che avvenne 90 anni fa e simbolo del fuoco di una devozione che non smette mai di ardere, reca ancora tracce di scritte che testimoniano la forza e l’indissolubilità di un legame tra i santalfiesi e i tre Santi, mai fiaccate nè dalla pioggia, nè dalle nebbia o dal magma.
Umberto Trovato

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