Etna bio valley, il sindaco Michele Mangione: “Tutti uniti al tavolo della solidarietà”

|Katya Maugeri|

RANDAZZO – In merito alla vicenda dell’incendio che ha distrutto l’eco villaggio Etna bio valley e a seguito della lettera aperta di Rubulotta, il sindaco di Randazzo Michele Mangione nell’intervista che segue ha confermato la solidarietà e l’attenzione del Comune nei confronti del progetto.

“Premetto che sono venuto a conoscenza di questa bella realtà, di questo sogno, solo dopo il triste accaduto, un danno forte che riguarda un progetto in progress, Etna bio valley, al quale credo fortemente”, dichiara il sindaco Mangione, “Dopo il triste episodio mi sono davvero preoccupato, si tratta di un incendio di matrice dolosa – questo è quello riscontrato dalle perizie già effettuate – ci son ancora delle indagini in corso, ma chiaramente le travi sono state tagliate volutamente. Subito dopo l’incendio ho voluto incontrare Rubulotta, per dare un segnale forte di solidarietà personale e da primo cittadino”, continua “Non mi ero mai addentrato in quella contrada, perché bisogna oltrepassare un percorso non molto agibile, si tratta sicuramente di un luogo bellissimo e votato per un turismo da promuovere – nonostante le difficoltà – abbiamo un notevole richiesta di turismo naturalistico, escursionistico, relazionale e Randazzo ha tutte le carte in regola per questo tipo di potenzialità. Stiamo cercando di creare le condizioni necessarie per stimolare le iniziative, quello di Rubulotta è un turismo alternativo, di scambio, senza farne un’attiva prettamente economica ma che dedicato alla qualità della vita, educare a vivere in simbiosi con il territorio, un turismo sociale un segmento molto importante già diffuso in altre parti del mondo ed è affascinante, stimolante che anche Randazzo accolga questo tipo di attività”.

Michele Mangione si dichiara felice e orgoglioso nel voler promuovere un territorio ricco di risorse e afferma quanto sia importante l’attenzione verso dinamiche spesso sospette ”In questa contrada non è la prima volta che accadono questi episodi e questo dovrebbe accentuare la nostra attenzione – inoltre – nei giorni scorsi con il comandante dei Carabinieri abbiamo discusso sull’opportunità di valorizzare questo settore turistico, sarebbe davvero una bellissima opportunità per Randazzo – continuando – e la cosa migliore da fare, in maniera concreta, è quella di rendere frequentata, divulgata, fruita questa zona spesso sconosciuta persino dai randazzesi”. Sono parole di accoglienza e propositive quelle del primo cittadino di Randazzo, certamente di chi non intende emarginare chi subisce un danno così grave come quello subito da Salvo Rubulotta e del suo ambizioso progetto, e dichiara: “bisogna agire nel modo più intelligente, promuovendo delle iniziative che siano interessanti, una collaborazione – per esempio – una pulitura delle strade da accesso a queste zone consentirebbero un controllo maggiore da parte delle forze dell’ordine, faciliterebbe loro la sorveglianza. Come prima azione concreta si dovrebbe abilitare e favorire il controllo della zona, garantendone l’illuminazione” e infine conclude dicendo che il segnale più forte – in questi casi – è l’unione, la presenza, la concretezza, “più che una fiaccolata proporrei di invitare quanti vorranno partecipare a un pranzo autofinanziato per ritrovarsi proprio lì, nel luogo dell’incendio, tutti insieme per vivere in prima persona la bellezza di un luogo che merita rispetto”.

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