Etna Comics celebra Cavazzano e Eisner

|Giovanni Lo Porto|

CATANIA – La seconda giornata di Etna Comics & Games si apre con un leit motiv che attraverserà tutta la settima edizione: le celebrazioni di alcuni dei più grandi maestri che hanno reso grande il mondo del fumetto. Si è cominciato alle undici nella Sala Polifemo celebrando il genio di Giorgio Cavazzano, storica matita del fumetto nostrano, vero e proprio alfiere della scuola Disney nel mondo. Alla presenza dello stesso Cavazzano, della direttrice di Topolino Valentina De Poli e dello sceneggiatore Tito Faraci, il Maestro ha ricordato i suoi esordi come “ragazzo di bottega” di Romano Scarpa, un altro dei grandi autori che la scuderia italiana può vantare. Un incontro del tutto fortuito, avvenuto su un vaporetto veneziano, con la fidanzata di Scarpa che, adocchiando alcuni schizzi del giovanissimo Cavazzano, lo suggerì all’affermato disegnatore che in quel periodo era in cerca di un collaboratore dopo l’auto-defezione del suo inchiostratore. “Qualche anno più tardi, mia moglie organizzò per i miei sessant’anni una mostra a Venezia. Lì incontrai un parroco che mi disse di essere stato il precedente inchiostratore di Scarpa. Se non avesse avuto quella vocazione non sarei ora qui a parlarvi”. Ha chiosato sorridendo il Maestro. “Giorgio Cavazzano è più famoso di Giorgio Cavazzano” è intervenuto Tito Faraci “Nel senso che il suo tratto così distintivo è riconosciuto anche da chi non lo sa ricondurre al suo nome, è iconico quanto Topolino stesso: chi penso al disegno Disney in Italia, consapevolmente o meno, lo riconduce al segno di Cavazzano” Faraci ha collaborato spesso col Maestro e ha ricordato un aneddoto in particolare a testimonianza dell’autore celebrato: “Ai tempi stavo lavorando alle prime pagine di Anderville, una storia in cui Topolino giunge in questa nuova città,  Anderville per l’appunto; avevo tutto chiaro dal punto di vista emotivo, volevo venisse comunicato lo spaesamento di Topolino, la sua insicurezza nel ritrovarsi in un luogo che non conosce, ma non avevo idea di come rendere queste emozioni sulla pagina. Ne parlavo al telefono con Giorgio, ad un certo punto mi dice: ‘Tito, sei stanco. Vai a farti un caffè’. Ci salutammo e seguii il suo consiglio, andai in cucina e cominciai a preparare la moka. Quanto ci vuole a preparare una moka? Cinque, sei minuti? Mentre bevevo il caffè sentivo nell’altra stanza il fax in funzione. Distrattamente tornai nell’altra stanza e vidi che era un fax di Giorgio. Aveva risolto in quei cinque, sei minuti che ci vogliono per fare un caffè un problema su cui mi stavo arrovellando da giorni” Prima di lasciare il palco all’incontro successivo c’è tempo per un altra chicca: la roulotte dei bassotti è invenzione di Cavazzano, in ‘onore’ di un vicino rompiscatole che posteggiava la sua di fronte al passo carrabile del Maestro.

Viene lasciato il palco ad Andrea Plazzi, editor panini e Renato Genovese, storico direttore di Lucca Comics. Ricorrono i cento anni dalla nascita di uno degli autori più rivoluzionari del mondo dei fumetti, Will Eisner. La conferenza è accompagnata dalle proiezioni delle tavole del Maestro americano. Plazzi non può che sottolineare la perizia tecnica e la portata riformatrice: “Eisner è il padre della trasformazione da striscia a pagina, non tanto in quanto creatore di questo nuovo formato, ma perché ne realizza le potenzialità a pieno, sfrutta la giustapposizione degli spazi come nessuno prima aveva mai fatto. Il fumetto è rimasto fermo ad una costruzione in tre strisce per pagina che risale agli anni ’30, non lo dico con intento polemico ma come semplice constatazione, Eisner è stato un innovatore sin da subito, con la sua rinuncia alla divisione netta tra una vignetta e l’altra, cercando di far emergere la giustapposizione su un fondale unico, prendendo ispirazione dai teatrini Yiddish”. Spiegare cosa rende grande un artista figurativo come Eisner che, come tutti i grandi, rende semplice e immediata la complessità della costruzione è impresa impossibile da affidare a poche righe e possiamo soltanto invitarvi alla lettura delle tante opere del Maestro o, perlomeno, alla visita della mostra organizzata da Marco Grasso all’interno di Etna Comics.

Come dicevamo all’inizio, le celebrazioni non sono finite: oggi alle dodici in sala Galatea ci attende l’incontro “Kirby: un secolo di eroi” con Diego Malara, Giuseppe Camuncoli, Andrea Plazzi e Marco Rizzo e domenica, sempre a mezzogiorno, “100 anni con Galep” con tito Faraci, Luigi Siniscalchi e Walter Venturi.

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