Etna Comics: intervista ad Andrea Pennisi autore di Trattato di Anatomia Emozionale


Giovanni Lo Porto

Il “Trattato di Anatomia Emozionale” di Andrea Pennisi  e Virginia Caldarella recentemente ( “e coraggiosamente” chioserebbe il suo autore) pubblicato da Peruzzo Editore è stato presentato in questi giorni all’ottava edizione di Etnacomics. Il libro è un’opera singolare che può ricordare vagamente lo pseudotrattato di Luigi Serafini, volto a percorrere, tra le illustrazioni di Virginia e i testi di Andrea le varie tappe dell’innamoramento, ciascuna delle quali viene descritta come parte di una “malattia dalla quale non val la pena guarire”.

Cercando riparo dalla folla del festival, abbiamo scambiato due parole con Andrea.

“La nostra principale ispirazione è stata il Trattato di Anatomia di Leonardo Da Vinci o il Corpus Hippocraticum e abbiamo reso il genere in maniera fantastica. In maniera ironica, abbiamo individuato delle sintomatiche patologie che caratterizzano il decorso dell’innamoramento (le farfalle nello stomaco,  o il nodo alla gola, i tarli della mente, le pulci nel’orecchio…) che diventano delle patologie trattate alla maniera degli scienziati rinascimentali, individuando i sintomi e gli eventuali rimedi. E ispirata al rinascimento è il nostro modo di considerare l’arte e la scienza come un’unica materia, un ‘unica filosofia, un unico strumento.”

Ogni libro nasce da un’esigenza, in particolare questo sembra rispondere ad una visione di un mondo che ha bisogno di essere curato. Qual è la malattia di questi tempi?

“Perdere il senso della vita. Sembra che siamo tutti a inseguire il tempo o chissà quale obiettivo e ci dimentichiamo nel frattempo di vivere. Mentre noi vogliamo dare spazio alle emozioni e avere la possibilità di godere dei momenti e non di dover correre per raggiungere l’esperienza successiva senza che nulla ci rimanga dentro della precedente. Perciò, nel Trattato, in questo gioco di relazioni passionali, mostriamo come tutte queste fantomatiche patologie (le farfalle nello stomaco; perdere la testa)sono gli effetti di una relazione amorosa, con tutte le conseguenze, con tutti i drammi che noi, scherzosamente, trattiamo come patologie ma sono emozioni positive che momentaneamente ci creano un distacco dalla realtà circostante ma rimangono comunque delle patologie che val la pena di vivere.”

Lo pseudo-trattato diventa oggi strumento dell’educazione sentimentale del lettore, in questo senso erede del romanzo ottocentesco?

Sì. Noi facciamo il verso ai trattati medici rinascimentali che sono concepiti come manuali terapeutici. Sono opere che descrivono la strada verso la guarigione: la carenza emozionale che viviamo in questi tempi e sottolineare l’importanza di determinati accadimenti emotivi e invitarli a viverli con tutti i traumi che ne conseguono. Per la verità non ci limitiamo esclusivamente alle opere rinascimentali: molti sono i riferimenti a Jung, Jodorowsky o alle teorie dimenticate di Galeno e Ippocrate. Non mancano i riferimenti alla letteratura come Shakespeare, Dante o Manzoni. Ad esempio, Renzo e lucia  sono considerati dei malati di Farfalle nello stomaco.

Quando vi è venuta l’idea del Trattato?

Nasce un anno fa da uno scambio epistolare tra me e Virginia. Ci scambiavamo i risultati delle emozioni, io le mandavo qualche pagina e Virginia rispondeva con i suoi fantastici disegni, o viceversa io rispondevo descrivendo le emozioni che mi provocavano le sue illustrazioni.  La prima patologia è stato il “nodo alla gola”, conseguenza della difficoltà di inghiottire un rospo. Inizialmente  il progetto era prettamente espositivo, non aveva la forma di un libro, ma erano centrali le tavole di Virginia accompagnate dalle mie didascalie. Poi abbiamo avuto l’occasione di essere invitati a New York – io faccio videoarte ed ero ospite ad una rassegna di John Zorn – e ho proposto il progetto di creare una performance con la proiezione dei disegni e parallelamente l’esposizione delle  tavole originali. Dato l’ottimo riscontro abbiamo deciso di fare il libro. Nel giro di sei mesi l’abbiamo tirato fuori confessando all’umanità tutte le nostre emozioni. E adesso quella performance è diventata il primo libro di una collana ma continua a vivere come spettacolo, il 7 luglio a Teggiano sarà rimessa in scena con le musiche di Marco Cappelli.

Sito: http://www.trattatodianatomiaemozionale.it/

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