Etna, tra neve e cenere

 

di Mario Pafumi

L’Etna, in questo momento il vulcano più attivo del mondo e il numero uno in Europa, sta offrendo uno spettacolo straordinario; tra neve ed emissioni di materiale piroclastico provocato da esplosioni dei crateri sommitali. Una visione straordinariamente sublime agli occhi dei turisti e degli appassionati. Facciamo il punto della situazione attuale parlandone con il primo ricercatore dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) Osservatorio di Catania, Marco Neri.
La copiosa neve caduta in questi ultimi giorni a causa del repentino abbassamento della temperatura appare “sporca” di cenere. “È logico. È il risultato della ricaduta di materiale vulcanico in seguito alle attività stromboliane in corso sul vulcano”. Quali attività esattamente? “Esplosioni deboli, ma frequenti al Cratere centrale (sia Voragine che Bocca nuova). Attività stromboliana anche sul fondo del Cratere di Nord-Est. Il Nuovo Cratere di Sud-Est non mostra, al momento, alcuna attività visibile”. Di giorno si può vedere solo l’emissione di fumo nero e di vapore. Di notte invece? “Tutte le attività stromboliane sono visibili essenzialmente di notte, a causa dell’oscurità che esalta anche i piccoli bagliori provenienti dai crateri”. Un’ultima domanda. Come procede la situazione in relazione agli eventi sismici registrati in questi giorni? “In questo momento non c’è molto. La sismicità dei giorni scorso sul fianco orientale è “normale”.

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