Falsari si nasce, tra gli applausi

Falsari si nasce, tra gli applausi

GIARRE –  Si è conclusa con l’ennesimo sold out la Stagione teatrale della Compagnia Jonica, organizzata dall’associazione socio culturale omonima, presieduta da Giambattista Galeano.
In doppio appuntamento sabato 6 e domenica 7, in un cine-teatro Garibaldi pieno in ogni ordine da spettatoti entusiasti che non hanno voluto mancare l’appuntamento all’insegna della tradizione e del divertimento, è stata messa in scesa la spassosa commedia  “Falsari si nasce”, versione teatrale del film “La Banda degli onesti” di Age e Scarpelli , protagonista il grande Totò , riadattata da Aldo Mangiù, figlio dell’indimenticato Carlo. Mangiù, accurato e attento regista, ha guidato con maestria gli attori della Jonica, che hanno mostrato affiatamento e coesione nei tempi e nei modi teatrali.
La storia è classica: tre persone oneste sono costrette dai debiti e dalla mancanza di lavoro a intraprendere la strada dell’illegalità per tentare di sopravvivere e di mantenere le rispettive famiglie.
Lo spettacolo si svolge nell’Italia degli anni 50 ,in particolare nel 1956, anno in cui uscì il film che portò alla ribalta vizi e virtù di una Italia come oggi devastata dalla crisi economica. Con rispetto, Mangiù fa diversi riferimenti al film, ma inserisce anche alcune innovazioni, come i nomi dei protagonisti, la città in cui si svolge la storia, non più Napoli ma Catania e l’utilizzo del “catanese” mescolato all’ italiano, che riesce a conferire maggiore comicità all’intreccio di una storia il cui contenuto più che mai amaro e realistico diventa fonte di piacevole comicità. Come conclude lo stesso Mangiù nel foglio di sala: ”D’altronde il teatro è da sempre specchio della vita e come tale intreccia gli aspetti comici a quelli drammatici. Il lavoro risulta da una serie di quesiti e considerazioni :”Quante volte un povero padre di famiglia, preso nella morsa della povertà, pensa anche solo per un attimo che l’unica soluzione, forse, sarebbe delinquere? Ma poi l’onestà prende il sopravvento …
Quindi una commedia, molto divertente, in cui una improbabile banda di falsari decide di dare una svolta alla propria vita mettendosi a fabbricare carte da diecimila lire false, ma “come nella vita reale, non tutto va per il verso giusto e da qui una serie di situazioni comiche e gag che fanno ridere parecchio” , di contro alla amara consapevolezza che la situazione di indigenza di tante famiglie costringe spesso a ricorrere all’illegalità.
Ottima la prova del cast, con un sempre più sicuro e convincente Gaetano Venuto(nella doppia veste di attore , nel ruolo del portinaio Antonio Bonaccorso, ma anche di geniale ideatore e creatore delle scene, insieme a Mariangela Grasso); l’esperto Sebastiano Lo Faro, attore sin dalla fondazione della Jonica, nei panni del tipografo Giuseppe Lo Turco e l’attore emergente, Salvo De Luca, che interpreta con notevole vis comica il “pittore ed esperto di colore” Di Dio, pasticcione e cocco di mamma. Completano il cast, il perfido ragioniere Nicolosi, interpretato con la ben nota sicurezza da Orazio Nicotra (anch’egli attore della Jonica sin dalla fondazione); Salvatrice Amelio, moglie del portinaio e mamma affettuosa del debuttante Daniele Musumeci; Gaetano Galeano, finanziere nella vita e nella scena , interprete infatti del maresciallo Dentice; Alfio Finistrella, un messo notificatore. La rassegna teatrale della Compagnia Jonica è riuscita a raccogliere consensi  di pubblico e di critica, grazie alle scelte oculate dei registi e all’impegno dei numerosi attori di cui è ricca, oculatamente selezionati di volta in volta per i l ruolo da ricoprire, che si sono ben cimentati nelle varie opere proposte.
Il presidente Galeano, che ha voluto ringraziare tutti e soprattutto il pubblico, ha infine concluso con
uno stuzzicante anteprima, annunciando i titoli dei lavori che saranno proposti nella prossima stagione teatrale: “Il commissario” – regia di Rosario Minardi; “Bene mio, core mio” – regia di Pietro Redi; “Ho affittato un maggiordomo” – regia di Giovanna Criscuolo; “Lumie di Sicilia e l’altro figlio” (due atti unici) regia di Eugenio Patanè; “Rinaldo in campo” – regia di Carmelo Rosario Cannavò.

Mario Pafumi

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