Falsi permessi soggiorno: tre arresti al Comune di Catania

Falsi permessi soggiorno: tre arresti al Comune di Catania

CATANIA –  Sono dieci le persone arrestate oggi dalla polizia: cinque italiani e cinque extracomunitari. Tutte ritenute, a vario titolo, di essere appartenenti a un’associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina mediante la concessione e/o la falsificazione di permessi di soggiorno. Tra gli arrestati, ci sono anche tre pubblici ufficiali del Comune di Catania e un esperto falsario originario del Bangladesh. L’operazione è stata denominata “Si può fare”. Cinque le persone rinchiuse in carcere, le altre cinque sono state poste ai domiciliari.

Da quanto accertato, i tre pubblici ufficiali si sarebbero prestati, dietro rilevanti compensi economici, a rendere dichiarazioni false. Gli indagati avrebbero utilizzato un linguaggio criptico per eludere le indagini, stabilito un tariffa per ogni servizio, con sconti e agevolazioni per alcune categorie, e applicato la formula “soddisfatti o rimborsati”. Secondo quanto accertato circa 100 stranieri sarebbero stati agevolati dall’organizzazione. Avrebbe garantito un introito di circa 2.000 euro al giorno la vendita dei falsi documenti. Le richieste dei ‘servizi’ resi dall’organizzazione sarebbero giunte da varie parti d’Europa (Malta e Francia) e d’Italia. Uno degli arrestati, si sarebbe vantato di operare da più di 20 anni e di aver esitato 10 mila pratiche. Tra gli extracomunitari che sarebbero stati favoriti dall’organizzazione anche un tunisino che avrebbe avuto contatti diretti con un soggetto arrestato per altri fatti insieme a Anis Amri, il terrorista autori della strage di Berlino del 19 dicembre del 2016.

Tra i fermati figurano due ispettori della polizia municipale di Catania, Attilio Maria Riccardo Topazio, di 58 anni, addetto alla verifica delle residenze, e Giuseppe Torre, di 55, addetto alla verifica dell’idoneità dell’alloggio. Insieme con loro è finito in carcere un funzionario del Comune di Catania addetto alle iscrizioni anagrafiche e/o ai cambi di residenza, Michele Sampognaro, di 66 anni. Nell’operazione sono indagate altre trenta persone.

“I permessi di soggiorno che sono stati consegnati in base a questa procedura illegale saranno sottoposti a verifica e con un decreto saranno revocati nel momento in cui ci sarà una sentenza irrevocabile di condanna”, ha detto il Questore di Catania, Mario Della Cioppa, che ha aggiunto: “Non escludiamo però un annullamento di ufficio in via di autotutela da parte della pubblica amministrazione laddove ci sono dei profili di illegittimità che una misura cautelare evidenzia. Stiamo verificando se utilizzare subito per questi cento questo tipo di percorso oppure attendere la sentenza irrevocabile”.
Sulla vicenda è intervenuto anche il Procuratore della Repubblica a Catania, Carmelo Zuccaro, incontrando i giornalisti: “Chi a Catania aveva pensato di trovare un varco per insinuarsi si pentirà di questo tipo di scelta e questo grazie agli inquirenti”, le sue parole.

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