La devozione mariana a Puntalazzo di Mascali

MASCALI – L’eco dei festeggiamenti in onore della Madonna Assunta in cielo, patrona di Puntalazzo di Mascali, non si è spenta, a distanza di quasi un mese dallo svolgimento delle celebrazioni a Lei dedicate. L’appuntamento da sempre organizzato in onore della Vergine, ha conosciuto, nel mese scorso, la solennità di una ricorrenza storica come quella del centenario dell’istituzione del culto. Il salto indietro nel tempo al fine di ricostruire anche il passato di Puntalazzo,è stato inevitabile. Nella borgata mascalese infatti, prima che venisse edificata la nuova chiesa, il luogo di devozione religiosa che assurgeva a centro di aggregazione dei fedeli della frazione, era una chiesetta costruita nella seconda metà del settecento e dedicata a Maria Bambina.  Questo edificio, come ha evidenziato il prof. Giovanni Garozzo nel suo manoscritto su Puntalazzo, ricadeva nella baronia degli Scuderi, ricchi proprietari di Acireale. La chiesetta, chiamata “Chiesa Vecchia”, fu poi chiusa al culto negli anni 30′. Nel 1851 invece, iniziarono i lavori di costruzione della nuova chiesa, la cui facciata fu ultimata nel 1927.  Il nuovo edificio, fino al 1922 afferente alla parrocchia dell’Itria di Nunziata e intitolato a San Giuseppe, conobbe una svolta storica proprio nel predetto anno. Nel 1922 infatti, divenne parrocchia autonoma per poi essere intitolato a Maria SS. Assunta. Pertanto il culto della Madonna, attecchì anche sul questo versante  dell’Etna dove il “puntale” più grande è quello su cui si adagia la frazione di Puntalazzo (da qui l’etimologia del termine Puntalazzo). Tagliaborse e Macchia sono le altre località dove il culto per la Vergine mise le radici. La fetta di popolazione più anziana di Puntalazzo ricorda che un tempo, in occasione dell’uscita del fercolo della Madonna, posta in essere il 15 agosto di ogni anno, si era soliti mandare in cielo dei palloni che si riempivano di fumo. In passato inoltre, esisteva la figura del “paraturi”, il quale addobbava  la chiesa con delle stoffe variopinte. Quest’anno, per via della pioggia, la festa in onore di Maria Assunta è stata divisa in due tranche. I festeggiamenti, oltre a includere la processione del fercolo, rinviata al giorno dell’ “ottava”, hanno racchiuso anche un momento di folklore, sostanziatosi nell’esibizione degli sbandieratori e musici “Leoni Reali” di Camporotondo Etneo”. Con il loro omaggio artistico alla Madonna Assunta,  gli sbandieratori e musici hanno conferito colore ad una festa che ha compiuto un secolo. Su input dell’arciprete Salvatore Garozzo, supportato da don Mario Di Marco, si è rinnovato un avvenimento da sempre impreziosito dalle esecuzioni della corale polifonica “Dei Mater Alma”, diretta dalla Maestra Concetta Previtera. Il pontificale mattutino presieduto da Mons. Gugliemo Giombanco, Vescovo di Patti, e i tre canti del coro dei fedeli in onore della Madonna durante l’uscita trionfale della Stessa,  hanno rinsaldato il sacro legame che unisce la comunità puntalazzese alla Madonna. Il Maestro Rosario Mangano, chiamato a dirigere il coro dei fedeli,  e il Corpo Bandistico “Orazio Sapienza”, diretto  dal maestro prof. Filippo Sapienza, hanno arricchito la festa di sonorità trionfalmente inneggianti alla Santa Patrona. I festeggiamenti, svoltisi in un periodo compreso tra l’1 e il 22 agosto, hanno rappresentato il prologo della conclusione del percorso pastorale dell’arciprete Salvatore Garozzo nella chiesa di Puntalazzo. Don Alessandro Di Stefano espleterà il suo ministero sia a Puntalazzo che a Sant’Alfio, mentre Garozzo si insedierà a breve nella parrocchia Santa Maria del Carmelo di Acireale.
Umberto Trovato

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