“Fermare l’invio di 50 milioni di cartelle dell’Erario. Le imprese e i cittadini non reggeranno l’urto"

“Fermare l’invio di 50 milioni di cartelle dell’Erario. Le imprese e i cittadini non reggeranno l’urto"

CATANIA – “E’ veramente incomprensibile come il Governo e la maggioranza che lo sostiene non abbia ancora preso un provvedimento certo per dare respiro ad imprese e cittadini sul fronte fiscale”. E’ quanto dichiarano in una nota il presidente di ConfimpreseItalia, Guido D’Amico e il presidente di ConfimpreseCatania, Giovanni Mirulla, nel merito della pioggia di atti dell’Erario che nelle prossime settimane arriveranno alle imprese ed ai cittadini. “La notizia che in queste ore sarebbero pronti alla consegna 50 milioni ai atti, cartelle e notifiche – continua D’Amico – la dice lunga sullo stato di confusione del Governo.  I plichi di Agenzia delle Entrate arriveranno a destinazione immediatamente dopo queste feste, qualcuno addirittura anche prima, senza tener conto dello stato economico del Paese, delle sue imprese e dei cittadini. Ad oggi, purtroppo dobbiamo registrare ancora la solita politica degli annunci, ma di fatti concreti e certi purtroppo solo il nulla. Noi avevamo chiesto il giubileo fiscale, la chiusura bonaria dei contenziosi, un anno di tregua, utile a far respirare le imprese, soprattutto le micro e le piccole, e a dare una tregua alle famiglie, stremate economicamente dalla pandemia e direttamente legate al mondo dell’impresa.  Sono migliaia, ormai, le aziende che non ripartiranno in questo 2021 carico di speranze e con loro centinaia di migliaia di collaboratori”.

“Le intere filiere del turismo, degli alberghi, della ristorazione, dell’accoglienza, del commercio e dell’artigianato, sono ormai in ginocchio – aggiunge Giovanni Mirulla -, soprattutto nel nostro territorio particolarmente caratterizzato dalla presenza di piccole e micro imprese e da un tessuto economico alquanto fragile.  Nel 2020 hanno segnato crolli record dei fatturati. Oggi al danno di vedere vanificato il lavoro di tante generazioni di imprenditori, si aggiunge anche la beffa degli atti del fisco, che purtroppo, senza interventi immediati ed urgenti, arriveranno puntuali”.

 ConfimpreseItalia – concludono il presidente D’Amico  e il presidente della provincia etnea, Mirulla –  torna a ribadire le stesse richieste fatte per tutto il 2020. Imprese e collaboratori devono essere messi al sicuro. Fare questo significa tutelare e salvare quel che resterà dopo la pandemia e le crisi economiche passate e recenti del nostro sistema produttivo. Chiediamo al Governo, alla maggioranza che lo sostiene ed alle opposizioni, di varare al più presto misure finalizzate a bloccare questa pioggia di atti dell’Erario.  Saldo e stralcio, rateizzazioni sono solo piccole ipotesi e non sono neppure certe. Serve una vera e propria pace fiscale che consenta a cittadini ed imprese di poter avere forze economiche sufficienti per arrivare al dopo Covid-19”.

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