Figlio? No, grazie. Costa troppo

Figlio? No, grazie. Costa troppo

 

CATANIA – Il nuovo crollo delle nascite registrato nel corso del 2016, scese a quota 474mila con una riduzione ulteriore rispetto al 2015, è da attribuire principalmente allo stato di difficoltà e incertezza economica in cui versano le famiglie italiane. Lo afferma il Codacons, commentando il report Istat sugli Indicatori demografici.

Per Francesco Tanasi, segretario generale del Codacons,  a situazione di indeterminatezza e di generale impoverimento del ceto medio registrata in Italia negli ultimi anni, ha reso sempre più difficile per le famiglie mettere al mondo un figlio. I costi per mantenere un bambino, infatti, sono costantemente saliti, arrivando a sfiorare nei primi anni di vita, quota 10mila euro all’anno tra alimentari, biancheria, carrozzine, passeggini, culle, spese mediche, asili nido, baby sitter.  A fronte di tali costi in crescita, il potere d’acquisto e la capacità di spesa delle famiglie hanno subito una forte contrazione, rendendo impossibile per una consistente fetta di popolazione permettersi le spese legate alla nascita di un figlio.

Senza dubbio – conclude Tanasi – oggi molti italiani non possono più permettersi di mettere al mondo un bambino, e sono costretti a rimandare a tempi migliori il proposito di diventare genitori, in assenza anche di un sostegno concreto da parte dello Stato, come attestano i dati diffusi oggi dall’Istat.

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