CATANIA – Tre miliardi e 800 milioni di euro di procedure attivate, 2600 progetti già finanziati e previsioni di spesa di 1 miliardo e 121 milioni che raggiungono il target previsto per il 2019. Sono alcuni tra i dati emersi al Comitato di sorveglianza che si è tenuto oggi a Catania. La riunione ha preso il via alle 14,30 al monastero dei Benedettini di San Nicolò l’Arena. Al centro dell’incontro la relazione sullo stato di attuazione del Po Fesr, con i dati sulle procedure attivate (oltre 210 per un importo pari a 3.803.585.000 euro), sui progetti finanziati (finora 2656), e sulle previsioni di spesa per il 2019, che con 1 miliardo 121 milioni e 871 mila euro superano il target cosiddetto “n+3” fissato a 1 miliardo 121 miloni e 243 mila euro.
Ha aperto i lavori il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci: “Questo governo attribuisce una grande importanza alle risorse europee – ha sottolineato – Abbiamo bisogno di denaro, perché abbiamo bisogno di aprire cantieri e di rimettere in moto l’economia della Sicilia. E l’Europa, assieme alle tante storture, è una grande opportunità. L’anno scorso abbiamo superato la soglia dei 719 milioni di spesa certificata che ci aveva posto l’Ue, e quest’anno dobbiamo compiere lo stesso sforzo. Abbiamo già allertato tutti i dipartimenti, ognuno sa quello che deve fare, ma deve farlo con la consapevolezza che solo se riusciamo a cogliere per intero questa opportunità di crescita che ci offre Bruxelles potremo tentare di risalire la china e di tirare fuori la Sicilia dal pantano. Questo è l’impegno che assumiamo con il Comitato di Sorveglianza. E siamo già al lavoro – ha concluso Musumeci – per la prossima scadenza fissata al 31 dicembre. Ora niente tregua, pancia in giù e andiamo avanti per raggiungere i risultati”.
In seguito alla Decisione n. 8989 della Commissione europea, del 18 dicembre scorso, la dotazione finanziaria del Programma è stata fissata a 4 miliardi 273 milioni e 39 mila euro. Mentre la spesa certificata al 31 dicembre 2018, secondo gli ultimi dati illustrati durante i lavori, è stata di 734 milioni e 176 mila euro. Un risultato che permette alla Sicilia di non perdere risorse rispetto a nessun target 2018, compresi quelli relativi al meccanismo premiale noto come Perfomance framework.
Alla riunione sono intervenuti Pasquale D’Alessandro, rapporteur della Commissione Ue per il Po Fesr Sicilia 2014-2020, Federico Lasco, dell’Agenzia nazionale della Coesione territoriale, Ivana Sacco , del Dipartimento Politiche di coesione della Presidenza del Consiglio dei ministri, Dario Tornabene, direttore del Dipartimento regionale Programmazione e Autorità di coordinamento dell’Autorità di gestione del Programma operativo, assieme ai dirigenti dei Dipartimenti regionali responsabili dell’attuazione del Po Fesr.
Nella mattinata una delegazione del Comitato ha visitato il grande progetto della Circumetnea di Catania, che prevede l’estensione della tratta metropolitana dalla stazione Stesicoro all’aeroporto di Fontanarossa. Un intervento da 550 milioni di euro, cofinanziato dal Po Fesr Sicilia con uno stanziamento di oltre 478 milioni, ai quali se ne aggiungono altri 60 per l’acquisto di materiale rotabile, per un importo complessivo di 611,6 milioni di euro.
“Mentre il presidente Musumeci si finge statista, la Regione Siciliana continua ad essere fanalino di coda nella programmazione dei fondi europei. Dalla riunione del Comitato di sorveglianza del Po Fesr sull’efficienza e sulla qualità d’esecuzione del Programma operativo non possono che arrivare cattive notizie. Il governo Musumeci si è mostrato assolutamente fallimentare nella gestione e programmazione dei fondi europei”. A dichiararlo è il deputato regionale del Movimento 5 Stelle Luigi Sunseri, componente della Commissione Bilancio e UE dell’Ars a proposito della riunione sullo stato di attuazione del Po Fesr e sul raggiungimento degli obiettivi di spesa 2019 in corso a Catania. “Siamo estremamente preoccupati – spiega Sunseri – dato che stavolta, non ci saranno più grandi progetti a salvarci come lo scorso anno. Ricordo infatti che i target intermedi per alcuni assi sono stati raggiunti a fatica, soltanto grazie all’inserimento delle grandi opere, che stavolta però non possono essere inserite. Nello specifico, a destare particolare attenzione è il mancato raggiungimento dei target intermedi al 2018, dove si registrano dati sconfortanti soprattutto per l’Asse 1 e l’Asse 3, Assi e Obiettivi Tematici importantissimi per il reale sviluppo della nostra regione e di tutto il comparto imprenditoriale. Non raggiungere i target intermedi significa non solo non avere raggiunto la spesa certificata prevista al 31 dicembre 2018 per ogni singolo Asse ma soprattutto, nel caso dell’Asse 1 e dell’Asse 3, non aver raggiunto un numero di imprese beneficiarie del sostegno e delle agevolazioni previste che avrebbero garantito l’efficacia dell’Asse all’interno degli obiettivi prefissati dal Programma. Morale, le rassicurazioni del presidente Musumeci e dell’assessore Turano dello scorso dicembre, si sono rivelate assolutamente mendaci. Avemmo voluto sbagliarci, fino alla fine abbiamo aspettato e sperato”.
“Diverse sono state le sollecitazioni ai vari dipartimenti coinvolti. Più volte e a vari livelli abbiamo segnalato come fosse importante intervenire con largo anticipo e con una adeguata programmazione, sull’approccio e sulle azioni da mettere in campo per affrontare le criticità, ormai croniche, della gestione dei Fondi extraregionali in generale e del PO FESR in particolare, da parte del Governo siciliano. Come risposta abbiamo ottenuto il nulla. Lo stesso nulla – conclude Sunseri – che ricevono i siciliani in tema di sviluppo da parte del governo Musumeci”