Francesca De Mori, in viaggio su “Altre strade”

 | Salvo Reitano |

Un progetto ambizioso che si realizza viaggiando su un percorso di riflessione profonda sul senso della vita. Stiamo parlando del nuovo lavoro di Francesca De Mori, “Altre strade”, un album dove la canzone d’autore italiana trova la migliore sintesi nell’arricchimento della parte musicale.
Con la direzione artistica della stessa De Mori e Daniele Petrosillo, registrato e mixato al Wandercliff Recording Studio di Biassono (MB) il disco propone cinque canzoni inedite: Altre Strade, Come l’Acqua, Liberamente, La ruota del tempo, Il gioco delle illusioni,  tutte scritte volutamente in italiano per tracciare un percorso nuovo con sonorità non riconducibili ad un filone musicale preciso, ma spaziano, grazie ai musicisti coinvolti nel disco, dal pop al jazz, fino alla classica.
Nei brani originali la scrittura è contraddistinta da influenze jazzistiche e questo contribuisce a non rendere i brani facilmente catalogabili dal punto di vista del genere musicale. Viene data importanza, oltre che alla parte melodica e armonica, anche alla parte ritmica, con tempi inusuali -5/4 – 7/4 – e riservando sempre uno spazio all’improvvisazione.
Completano il Cd tre canzoni d’autore: A che servono gli dei (Rossana Casale), L’isola (Ornella Vanoni), E ti vengo a cercare di Franco Battiato,  scelte con la volontà di completare la riflessione avviata con i temi delle canzoni inedite, che sono da sempre presenti nella vita dell’artista.
Ma chi è Francesca De Mori? Vicentina, interprete dal background prevalentemente jazz, ci regala un album che è la sintesi di tutto il suo bagaglio artistico costruito fin dagli anni ’90 in diversi campi dell’universo musicale, dal puro cantautorato italiano, al pop fino alla recitazione.
Francesca si diploma in canto moderno all’Amm (Accademia musica moderna) di Milano con Paola Milzani. Vince una borsa di studio al Cet (Centro europeo  toscolano) di Mogol e ha modo di frequentare, studiando, Mario Lavezzi, Gianni Bella e lo stesso Mogol.
Frequenta i corsi teatrali della compagnia “ La Piccionaia” di Vicenza e Nonchiamateciattori di Milano con Nora Fuser, Laura Curino e Gioele Dix.
All’attività’ di canto e recitazione affianca, da anni, quella di ricercatrice vocale partecipando ai seminari di Franco Fussi, Elisabeth Howard per il metodo vocal power, primo e secondo livello voicecraft.
Attualmente sta approfondendo il metodo funzionale della voce di Gisela Rhomert. E’ insegnante di pratica bioenergetica e di biomusica, primo livello Real Reiki  e ha effettuato e terminato il percorso di Counseling triennale presso l’Istituto Ipso di Milano. Ha partecipato nel 2014 al concorso nazionale “The voice of radio2”, arrivando in semifinale fra i primi otto come unica canzone italiana, interpretando  “La guerra di Piero” di Fabrizio De Andre’.
Nel 2016 vince come interprete del brano “Non sono razzista, però”, di Mauro Bazzini  e Francesco Diacca e  con la Jazzeria la prima edizione del premio dedicato a Fabrizio Canciani.
“Altre strade” è la volontà di dare una veste musicale diversa, in qualche modo più ricca, alla classica canzone d’autore italiana. L’album, come detto, affronta temi esistenziali, si interroga sul significato delle nostre azioni, del nostro quotidiano, della simbiosi con gli elementi della natura, dello scorrere del tempo e della nostra presenza che, nonostante tutto, resta sempre al centro del progetto divino.
“La genesi artistica di questo progetto curato da me e di Daniele Petrosillo – dice a Sicilia Network la De Mori – nasce da un percorso di riflessione profonda sul senso della vita, racconta in maniera garbata dell’azione, della possibilità di  guarirsi nel contatto con gli elementi della natura, della rinascita nel tempo che scorre che ci attraversa e si ripete lasciandoci al centro”.
Un Cd bellissimo, certamente il più completo, il più ricco, il più appassionato della produzione di Francesca De Mori, realizzato con lo studio e la fatica e senza lasciare nulla al caso. Se volete ascoltare un grande disco di musica italiana non vi resta che ascoltare “Altre strade”, non resterete delusi.

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