Francesco di Paola, u santu patri


 
 
 
|Rachele Gerace|

MESSINA – I messinesi affidano la città dello Stretto alla devozione del Santo del mare, patrono dei naviganti e dei pescatori – u “Santu Patri” Francesco di Paola – e lo fanno come ogni anno, la seconda domenica di Pasqua, nel segno della condivisione e della tradizione. Nella parrocchia Santa Maria dell’Arco si sono svolti ieri i solenni festeggiamenti: la celebrazione eucaristica presieduta da monsignor Paolo Urso vescovo emerito di Ragusa e, nel pomeriggio, la processione del simulacro per le vie della zona nord di Messina. Insieme alla comunità parrocchiale e alla confraternita San Francesco di Paola accompagnata dall’assistente spirituale don Alessandro Marzullo, erano presenti i rappresentanti di altre aggregazioni laicali, fra cui le confraternite dei Catalani e quelle di San Liberale e di Gesù e Maria del Buon Viaggio della chiesa del Ringo. Il tema di quest’anno “Con San Francesco di Paola viviamo la gioia del Vangelo” ha fatto da sfondo a tutte le attività: dai tradizionali tredici venerdì, alle giornate eucaristiche, alle opere di carità, fino al triduo di preparazione con le varie iniziative d’intrattenimento. Tradizione, devozione e culto che negli ultimi anni, grazie all’impegno del parroco monsignor  Letterio Gulletta, sono diventati una scuola permanente di speranza e un’opportunità per imitare il Santo nella carità e nell’impegno di vita. “Con Francesco – come lui stesso ha detto – ripercorriamo la strada dell’umiltà e della sofferenza e con il suo aiuto raccontiamo la nostra esperienza di fede”. Un’esperienza che negli ultimi mesi si è concretizzata anche attraverso il progetto “Periferie al centro”, rivolto a famiglie in difficoltà, ragazzi, giovani e anziani per incrementare una cultura della promozione delle capacità, che la parrocchia sta portando avanti con la Caritas diocesana e con la collaborazione del V Quartiere e dei soggetti che insistono sul territorio. Gli obiettivi sono: la realizzazione di un centro d’ascolto, la mappatura dei bisogni e delle risorse, il sostegno alla formazione e all’occupazione e il contrasto delle povertà e dell’esclusione sociale. monsignor Urso nell’omelia ha ricordato l’importanza di guardare alle figure dei santi come stelle che ci guidano nel viaggio della vita, segnando la rotta indicata dal Signore. L’associazione culturale Portatori di San Francesco di Paola ha curato varie iniziative legate alla tradizione del Santo, alcune delle quali finalizzate alla raccolta di fondi benefici a favore del progetto “Open Sea”, in sinergia con l’Associazione Italiana Sclerosi Multipla. In particolare, sabato 29 aprile si è svolta la sagra della spatola, che rievoca simbolicamente il miracolo attribuito al frate minimo nella seconda metà del secolo scorso, di aver riempito le reti dei pescatori della zona i quali, in un momento di penuria di pescato, avrebbero invocato il suo aiuto. A testimonianza di tali eventi, nel 1968 fu donato a San Francesco di Paola un “ex voto” rappresentato da una spatola stilizzata in oro bianco, che da allora adorna la statua. Al termine della processione, si è svolto il tradizionale spettacolo del “Cavadduzzu e Omu sabbaggiu”, caratterizzato da una serie di giochi pirotecnici che fanno da cornice a una lotta danzata, simbolo dell’incontro dell’uomo con la natura.

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