Francesco Lovetere, il funzionario gentile


 
 
Daniele Lo Porto

CATANIA – L’ipocrisia dei “coccodrilli”, gli articoli commemorativi di persone note appena morte, attribuisce il titolo di “statista” al politico che è passato disinvoltamente da uno schieramento all’altro pur di mantenere la sua poltrona e di “imprenditore illuminato” a chi si è costruito un impero grazie ai soldi pubblici e ai rapporti con ambienti malavitosi. Le poche righe che sto per scrivere rifuggono da questa logica, ma sono sincere e vere, come sincero e vero era Francesco Lovetere, un ex funzionario della Provincia regionale di Catania, scomparso sabato. La notizia mi ha sorpreso e addolorato: non sapevo fosse malato. L’avevo incontrato, casualmente, qualche mese fa proprio davanti Palazzo Minoriti. Il sorriso di sempre, gentile e misurato. “Dottore la seguo sempre” mi disse riferendosi alla mia attività in questo giornale. E mi seguiva anche su facebook: un “mi piace”, un commento, quasi a segnare, col garbo che gli era proprio, la sua attenzione. Lo avevo conosciuto  alla Provincia, ormai tanti anni fa. Disponibile, professionale (laureato in Biologia e in Scienze naturali, si occupava di ecologia) educato, mi forniva informative tecniche per i comunicati e articoli per il giornale istituzionale precisi e puntuali. Definirlo una delle più belle persone che ho incontrato nell’Ente non è un omaggio al funzionari andato in pensione un paio di anni fa, ma un riconoscimento alla persona che non c’è più. ha lasciato un segno in Provincia, lascerà un vuoto incolmabile in famiglia. Lunedì, alle 10,30, i funerali nella Chiesa madre di San Gregorio.

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