Gabriella Guerini, una vita contro il racket

 

Katya Maugeri

CATANIA – Una donna forte, determinata, sensibile, coraggiosa. Una donna che non ha mai smesso di lottare. Una storia importante, la sua, un esempio per tutti coloro che hanno scelto di dire no al racket dell’estorsione. Abbiamo incontrato Gabriella Guerini, presidente dell’associazione antiracket antiusura Asaae e ci ha raccontato la sua storia.  Scegliere di intraprendere una strada alternativa, quella della libertà e rifiutare di pagare il pizzo, denunciando da subito alle Forze di polizia.
Un “no” che lei e il marito hanno sempre difeso, sin dalle prime richieste estorsive avvenute nel 1982, nonostante le continue minacce, le rapine, gli incendi dolosi, una lotta che hanno vinto con tenacia e coraggio. “Lo scegliemmo con estrema cognizione di causa – ricorda la Guerini – sapendo benissimo quale fosse la situazione a Catania, ma quando insieme a mio marito decidemmo di mettere su alla fine degli anni ’70 un’azienda di ricambistica per la frantumazione decidemmo, quasi a scriverlo nello stesso statuto dell’azienda, che non avremmo mai pagato”.
Nel 2003 partecipa alla “Carovana delle associazioni antiracket antiusura” organizzata dalla F.A.I., da SOS Impresa e Confesercenti: alla guida di un camper, percorrendo tutte le regioni colpite dalla criminalità mafiosa, fermandosi in moltissime città, in ognuna delle quali si cercava di dialogare, organizzando incontri con le massime autorità.
Si può e si deve credere a un percorso alternativo: accettare per paura diventa la reale condanna a morte. Gabriella Guerini, inoltre dalla sua esperienza trae la forza per aiutare chi – come lei – conosce questa atroce realtà e lo fa attraverso l’associazione antiracket a Catania, diventando tra l’altro fondatrice dell’ambulatorio anti-usura, coordinatrice dell’area orientale della Sicilia per il progetto P.O.N Sicurezza e componente direttivo di Libera Catania. Non si è mai fermata, Gabriella, contribuendo all’arresto e alla condanna di alcuni usurai, ascoltando centinaia di persone sovraindebitate, riuscendo con la collaborazione di uno staff valido di professionisti a risolvere l’80% dei casi.
Oggi Gabriella Guerini è una presenza storica dell’associazionismo e lotta quotidianamente per liberare altri imprenditori dal timore, dalla vergogna e farli denunciare, infatti si è costituita per in oltre 43 processi accompagnando ed assistendo in questo percorso oltre 181 vittime.

Ma le statistiche parlano chiaro: a Catania si denuncia sempre meno, nonostante i buoni risultati ottenuti dalle associazioni, c’è chi ha paura, chi sceglie di assecondare questo atroce fenomeno. Il coraggio e la consapevolezza di poter uscire da questo tunnel fatto di ricatti e morte, è la scelta che delinea un percorso ben preciso: quello della legalità, lontano dalle minacce emotive – non solo fisiche e concrete -, denunciare per non essere complici di chi trattiene nelle proprie mani la vita altrui, scegliere di essere liberi e contribuire – seppure come delle piccole gocce nel mare – ad un futuro migliore.

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