Rifiuti, Fava: "Musumeci non parla dei privati". Critico anche il pentastellato Trizzino

PALERMO – “Tra le molte lamentazioni rivolte al passato dal presidente Musumeci non leggo una sola parola di verità sui privati che hanno monopolizzato e gestito per interposte persone (Crocetta più Lumia) il business milionario dello smaltimento dei rifiuti in Sicilia”, lo dichiara il deputato regionale Claudio Fava, commentando la conferenza stampa del presidente della Regione sull’emergenza rifiuti in Sicilia. “Non leggo una sola parola sulle centinaia di stazioni appaltanti nei comuni siciliani – continua – che hanno concesso, senza gara, l’appalto sulla raccolta dei rifiuti a imprese di prestanome legati alla mafia. Se si pensa di risolvere tutto con i termovalorizzatori senza la forza di recidere i legami d’affare con la criminalità organizzata, siamo sempre all’anno zero”.

«Se non fosse che non si somigliano per niente, sembrerebbe di vedere la stessa persona della scorsa legislatura al Governo delle Regione». Il M5S all’Ars commenta in questo modo le dichiarazioni di Musumeci rilasciate nel corso della conferenza stampa sull’emergenza rifiuti. «’Stato di emergenza’ gridava Crocetta cinque anni fa, ‘stato di emergenza’ grida adesso Musumeci ‘colpiremo i Comuni che non differenziano’ minacciava Crocetta, ‘colpiremo i Comuni che non differenziano’, minaccia oggi Musumeci», afferma il deputato Giampiero Trizzino.

«Quantomeno – continua Trizzino – Crocetta era capace di tenere i suoi assessori per almeno un mese, Musumeci nemmeno questo. Il suo assessore ai rifiuti ha lasciato la poltrona dopo una sola settimana dall’insediamento dell’Assemblea. D’altronde era evidente che i rifiuti non fossero un problema del governo Musumeci, altrimenti il neo presidente avrebbe fatto scelte più sagge, ed invece, come da buona vecchia politica, la poltrona dell’assessore ai rifiuti è stata, come tutte le altre, oggetto di spartizione tra chi lo ha sostenuto in campagna elettorale». «La strada per la risoluzione del problema dei rifiuti – conclude il deputato cinquestelle – è tracciata: aprire gli impianti di compostaggio, molti dei quali pronti ad essere messi in esercizio, e attuare una politica di incentivi per chi investe nelle piattaforme di recupero. Le discariche devono diventare un ricordo”.

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