Giarre, centenario elevazione parrocchia Santuario Normanno di S. Maria della Strada fra storia e leggenda

Giarre, centenario elevazione parrocchia Santuario Normanno di S. Maria della Strada fra storia e leggenda

di Mario Pafumi

GIARRE – Il 19 dicembre del 2022 ricorrerà il centesimo anniversario dell’elevazione a Parrocchia del leggendario santuario normanno di Santa Maria della Strada di Giarre. Fu, infatti, proprio in quel giorno e in quel mese del  1922 che il santuario giarrese, staccandosi dalla Chiesa parrocchiale Sant’Isidoro Agricola di Giarre, divenne parrocchia autonoma. Domenica 31 ottobre, in occasione dell’apertura sinodale, durante la quale si è svolta la cerimonia di assegnazione del mandati agli operatori parrocchiali, il vicario parrocchiale, don Alfio Licciardello ha annunciato l’istituzione del Comitato d’onore e del Comitato organizzativo delle celebrazioni che si terranno in occasione del centesimo anniversario di istituzione della Parrocchia. I Comitati, unitamente al Consiglio pastorale parrocchiale si metteranno al lavoro già il prossimo 15 novembre per allestire un calendario di iniziative culturali religiose e sociali capaci di sottolineare il prestigioso anniversario.

Il primo parroco di Santa Maria della Strada fu don Salvatore Penturo, a cui si attribuiscono opere meritorie in campo religioso e sociale come la promozione dei vari rami dell’azione cattolica, la cura del laboratorio e la pubblicazione di un bollettino parrocchiale, “La voce di Maria Santissima della Strada”. Il Bollettino è ancora oggi un documento dal quale emerge l’intensa e profonda attività del primo parroco che attirò tanta simpatia verso quella sua chiesa.

La parrocchia per il sacerdote Penturo fu un punto di riferimento per una serie di attività religiose, sociali e artigianali che dessero l’immagine dell’integrale visione dell’uomo annunziata da Cristo.

Il santuario tra storia e leggenda

Il Santuario di Santa Maria la Strada risale al 1081, in pieno periodo normanno. Sulla sua costruzione aleggiano due ricostruzioni tra storia e leggenda.

Secondo una prima celebre leggenda sulle origini del piccolo tempio, proprio nei pressi della borgata il conte normanno Ruggero I di Sicilia subì un’imboscata dai saraceni insieme a suo fratello Roberto il Guiscardo, mentre faceva ritorno in Calabria dopo aver espugnato Taormina e Aci. Grazie all’aiuto della Vergine riuscì a sconfiggere gli arabi (o, secondo altre versioni, a farli fuggire) e a proseguire il suo viaggio. Come segno di ringraziamento fece edificare il santuario, dedicandolo alla Vergine Odigitria, appunto, colei che indica la strada.

La seconda leggenda vuole che il Gran Conte Ruggero dopo aver ottenuto il miracolo  contro un esercito Saraceno invocando l’aiuto della Madonna, promise che in caso di vittoria avrebbe edificato una chiesa e un pozzo, peraltro ancora esistente, che sorge di fronte al santuario.

Fu infatti dopo la vittoria che Ruggero, avrebbe fatto costruire intorno al 1080 il pozzo e la Chiesa in quella che poi sarebbe diventata la frazione di Santa Maria La Strada.

Il conte Ruggero e il suo esercito, stanchi e tormentati dalla sete, all’improvviso videro apparire la Madonna proprio nei pressi del pozzo, che disse loro di scavare per trovare l’acqua.

I soldati scavarono trovando l’acqua e riuscendo a dissetarsi, decisero quindi di edificare la Chiesa intitolandola  alla Madonna della Strada.

In realtà si pensa, che il pozzo di Ruggero a Giarre venne realizzato da Ruggero I di Sicilia, in previsione del villaggio che sarebbe successivamente nato.

Da allora il Santuario è stato meta di pellegrinaggi sino ai nostri giorni, soprattutto poi in occasione della festa che si celebra secondo antichissimo rito la seconda domenica di maggio.

Di questa leggenda non vi è alcuna conferma storica ed è possibile che la tradizione sia da collegarsi alla intensa attività di riconversione al cristianesimo avvenuta nel primo periodo normanno in Sicilia (XI secolo).

Nel corso dei secoli, il prospetto del Santuario è stato profondamente alterato, tanto che dell’antico aspetto medievale non resta quasi più traccia.

Lo stato attuale del piccolo edificio sacro, recentemente restaurato nella facciata, presenta una chiara struttura neoclassica con elementi barocchi. Al suo interno è possibile ammirare il dipinto di Maria Santissima della Strada con Bambino e piccolo San Giovanni Battista, di autore ignoto, ma attribuibile alla scuola di Antonello da Messina, nonché un’opera del pittore acese Pietro Paolo Vasta raffigurante la Madonna con Bambino e Santi Alfio, Cirino e Filadelfo.

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