Giarre, denuncia del FIALS all'Asp: mancano medici e infermieri al Pronto soccorso

Giarre, denuncia del FIALS all'Asp: mancano medici e infermieri al Pronto soccorso

GIARRE –  L’ospedale di Giarre ancora al centro dell’attenzione per la situazione di carenza di personale. Dopo l’audizione dei sindaci del Distretto sanitario di Giarre in Commissione Salute dell’ Ars concessa a seguito di un tavolo convocato dal presidente del Comitato dei sindaci del Comune capofila di Giarre, Leo Cantarella, per chiedere all’assessore regionale alla Salute di assegnare all’ospedale di Giarre una precisa identità, adesso scende in campo il sindacato Fials. La Segreteria provinciale del sindacato Fials (Federazione italiana autonomie locali e sanità), infatti, “come già esplicitato più volte, evidenzia la grave carenza di personale Infermieristico e Medico presso le strutture del Pronto Soccorso del P.O. di Giarre, dove la situazione è divenuta ormai ingestibile e gli operatori sono allo stremo”. L’organizzazione sindacale ha inviato una lettera Asp di Catania, al Commissario straordinario, al Direttore sanitario, al Direttore amministrativo, ai responsabili delle unità operative Risorse umane e Relazioni sindacali e al Direttore medico di Presidio di Giarre, nella quale evidenzia che, “pur rendendosi conto delle criticità che investe un po’ tutte le unità operative” a Giarre la situazione è davvero drammatica in particolare relativamente al Pronto soccorso, che è il punto nevralgico della struttura ospedaliera in quanto garantisce l’assistenza primaria, e, come tale, deve mantenere un’adeguata funzionalità.
Secondo la segretaria provinciale del sindacato Agata Consoli, le criticità rilevate riguardano e investono diversi aspetti. In atto in forza al P.S. vi sono sedici infermieri, di cui uno referente infermieristica, tre giornalieri, di cui uno part-time, e dodici turnisti, una circostanza che determina problematiche nel dare le ferie e nel poter coprire i turni. Spiega il responsabile Fials dell’ospedale di Giarre Antonio Burzillà: “La carenza di personale infermieristico e medico sta creando profondi disagi e crescente malcontento non solo tra i lavoratori, ma anche tra i
pazienti ospedalizzati, mettendo a serio rischio la salute del personale dipendente e la sicurezza dei pazienti assistiti. Peraltro, in ragione della situazione, molti non possono godere dei riposi previsti, trovandosi costretti a far fronte alle diverse esigenze in violazione dei loro diritti e pregiudicando il loro equilibrio psico-fisico. 2) Il solo medico in servizio deve gestire l’intero pronto soccorso, ciò significa che deve visitare i pazienti in attesa, richiedere le consulenze specialistiche, visitare i
pazienti ricoverati presso le strutture del pronto soccorso (dove, a volte, stazionano anche più di una settimana”.
Anche sul fronte dei medici la situazione è davvero drammatica.
In servizio al momento sono solo tre unità, di cui uno in scadenza alla fine del mese di
maggio 2023, oltre due unità del 118.
Spiega ancora Burzillà: “Il personale in servizio è costretto a gestire anche più di 20
pazienti ricoverati, curandone l’igiene ed ogni altra necessità. Il triagista, inoltre, viene continuamente sottoposto alle continue richieste dei parenti e dei pazienti, che chiedono informazioni o di ricevere le dimissioni dopo aver espletato la visita con il medico di turno, circostanza durante la quale spesso aspettano diverse ore perché l’unico medico in servizio non riesce tempestivamente a svolgere tutte le
attività connesse alle proprie mansioni, in quanto eccessivamente oberato”.
In pratica si tratta di una condizione davvero difficile. In considerazione di questa situazione l’organizzazione sindacale chiede “che venga posta in essere ogni
determinazione atta a risolvere le problematiche descritte e che urgentemente venga incrementato il personale Infermieristico e Medico in servizio presso il P.S. del P.O. di Giarre. Infine, per diminuire la pressione sull’operatore addetto al triage, sarebbe opportuna l’attivazione del fast track, già presente in altri presidi, mediante il quale lo specialista che esegue la consulenza può dimettere direttamente il paziente senza farlo ripassare dal pronto soccorso”.
Da fonti Asp di Catania si apprende che questa situazione è diffusa e che la problematica e ben nota. Da Catania si assicura il massimo impegno per far fronte alle esigenze che emergono nella sanità pubblica. Sono state concluse le procedure di mobilità e concorso di bacino per 118 infermieri complessivi, che verranno distribuiti in base alle necessità. Per quanto riguarda il personale medico è in fase di espletamento un concorso per 190 posti.

Mario Pafumi

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