Giarre e la marcia dimostrativa dei diritti dell’infanzia

Giarre e la marcia dimostrativa dei diritti dell’infanzia
di Mario Pafumi
GIARRE – È rivoluzionario oggi, in una società sempre più dissacrata e dissacrante, parlare di diritti. Lo è ancor di più se oggetto dei diritti sono le bambine. Ecco perché la manifestazione organizzata dalla sezione di Giarre della Fidapa (Federazione italiana donne arti professione affari) presieduta dalla professoressa Maria Pia Russo, il 20 novembre scorso ha avuto una forte valenza educativa e sociale. La manifestazione è partita dalla proposta di adozione della nuova Carta dei diritti della bambina e si è sostanziata in una significativa marcia dimostrativa dei diritti dell’Infanzia a 30 anni dalla emanazione della Convenzione Onu per i Diritti dell’infanzia. Un’occasione davvero speciale per lanciare questa prima edizione alla quale le organizzatrici sperano di farne seguire altre nei prossimi anni. La Nuova Carta dei Diritti della bambina proposta dalla Bpw (Business and Professional Woman) Europe della Fidapa in seguito al resoconto della Conferenza di Pechino sulla condizione femminile nel mondo e adottata dalla Regione siciliana su proposta della presidente distrettuale Fidapa pro tempore Cettina Corallo è stata recepita dalla Amministrazione comunale di Giarre, su proposta della Presidente pro tempore Anna Fichera e dalla Referente pro tempore di Sezione Maria Privitera. Spiega la prof.ssa Maria Pia Russo: “Una delle finalità preminenti della Fidapa, che opera a livello mondiale, europeo, nazionale, distrettuale e locale è la tutela dei diritti della donna e di seguito al primo step della adozione e divulgazione si pone operativamente con progetti integrati di rete nel territorio.
La proposta di adozione è stata entusiasticamente accettata dall’assessore alla cultura e vicesindaco del Comune di Giarre Patrizia Lionti, cui hanno fatto seguito le adesioni delle istituzioni scolastiche del 1°ciclo, nello specifico dei tre istituti compresivi, 1° 2° 3 ° del Comune di Giarre”. Così mercoledì 20 novembre scorso è stata attuata la prima tappa operativa, con la “marcia dei diritti” e con la Nuova Carta dei Diritti della bambina.
Un festoso corteo è partito da piazza Duomo di Giarre, con una rappresentanza studentesca per ogni istituto: una classe di scuola dell’infanzia, una classe della scuola primaria e una della secondaria di primo grado, per ogni istituto, complessivamente nove classi accompagnate dai rispettivi docenti e seguiti da una rappresentanza di genitori per istituto. In testa al corteo le insegne delle scuole. Ogni scuola ha avuto in consegna tre diritti dei complessivi nove della Nuova carta della bambina. Ogni diritto scritto a stampatello in un cartellone è stato portato a mano in testa alla classe. Le classi dei piccini della scuola dell’infanzia, in testa al corteo, portavano i pon pon in carta colorata variopinta. Il corteo è stato arricchito da canzoni del repertorio scolastico. Giunti in piazza gli alunni si sono disposti in semicerchio mettendo avanti in ordine numerico progressivo i cartelloni con i nove articoli per poterli leggere in sequenza. È seguita un’emozionante esecuzione degli inni nazionale, europeo, della Fidapa. Un rappresentante per ogni classe poi ha letto l’articolo assegnato alla propria classe. Sono seguiti i brevi discorsi istituzionali delle autorità, tra cui il prof.
Vincenzo Lorefice, presidente del Comitato Regionale Sicilia per l’Unicef. Una classe alla volta, in ordine degli articoli dall’ 1 al 9 ha quindi presentato un testo sul tema dei diritti negati all’infanzia. L’esecuzione della celebre “We are the world”, in coro sulla pace nel mondo, ha concluso la manifestazione. Scheda La Nuova Carta dei Diritti della Bambina Ogni bambina ha il diritto: Articolo 1 di essere protetta e trattata con giustizia dalla famiglia, dalla scuola, dai datori di lavoro anche in relazione alle esigenze genitoriali, dai servizi sociali, sanitari e dalla comunità. Articolo 2 di essere tutelata da ogni forma di violenza fisica o psicologica, sfruttamento, abusi sessuali e dalla imposizione di pratiche culturali che ne compromettano l’equilibrio psico-fisico. Articolo 3 di beneficiare di una giusta condivisione di tutte le risorse sociali e di poter accedere in presenza di disabilità a forme di sostegno specificamente previste. Articolo 4 di essere trattata con i pieni diritti della persona dalla legge e dagli organismi sociali. Articolo 5 di ricevere una idonea istruzione in materia di economia e di politica che le consenta di crescere come cittadina consapevole. Articolo 6 di ricevere informazioni ed educazione su tutti gli aspetti della salute, inclusi quelli sessuali e riproduttivi, con particolare riguardo alla medicina di genere per le esigenze proprie dell’infanzia e dell’adolescenza femminile. Articolo 7 di beneficiare nella pubertà del sostegno positivo da parte della famiglia, della scuola e dei servizi socio-sanitari per poter affrontare i cambiamenti fisici ed emotivi tipici di questo periodo. Articolo 8 di apparire nelle statistiche ufficiali in dati disaggregati per genere ed età. Articolo 9 Di non essere bersaglio, né tantomeno strumento, di pubblicità per l’apologia di tabacco, alcol, sostanze nocive in genere e di ogni altra campagna di immagine lesiva della sua dignità.

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