La Madonna delle grazie e la devozione popolare

La Madonna delle grazie e la devozione popolare

di Mario Pafumi

GIARRE –  La costruzione della chiesa, che nel 1900 venne ristrutturata ed ampliata, risale certamente alla fine del 1800. Doveva essere una piccola cappella o forse un’icone grande lungo la strada Gentile una delle più antiche del centro storico di Giarre. Probabilmente i devoti che innalzarono l’icone si raccomandavano alla Madonna delle Grazie prima di attraversare il torrente per poi salire verso S. Giovanni. Non a caso in questi punti pericolosi gli antichi avevano l’abitudine di erigere «Atareddi» per scongiurare i pericoli della strada o dei sentieri solitari. La piccola chiesa venne ben tenuta, fino alla sua scomparsa, dal signor Sebastiano Cristaldi, sacrista volontario e custode geloso delle memorie che essa conserva. Dopo il signor Cristaldi l’opera di volontariato è stata continuata dal fratello Giuseppe, che è morto nel 2013. Attualmente se ne occupa il nipote Carmelo. Pregevole l’altare in marmo lavorato dal signor De Francesco di Giarre. La Cappella della Madonna delle Grazie e gli stucchi della piccola volta sono opera di un ignoto acese. La statua della Madonna non presenta particolari degni di note artistiche; resta comunque una buona copia delle Madonne siciliane dell’800. Il quadro dell’unico altare è di un certo pregio e si fa risalire alla seconda metà dell ‘800. Sopra la porta centrale c’è un olio della Madonna del Carmine, donato dal signor Lo Pò e proveniente forse dalle rovine del terremoto di Reggio Calabria. La chiesa venne ristrutturata e benedetta nel gennaio del 1901. A causa di un incendio avvenuto per cause accidentali (originato dai numero ceri accesi) nel luglio del 2003, il simulacro della Madonna e alcune porzioni della cappella vennero danneggiati dalle fiamme, ma i devoti e cittadini comuni, con una gara di solidarietà provvidero a raccogliere le somme necessarie per restaurarloo, che avvenne a tempo di record. Per la festività della Madonna delle Grazie, il 2 luglio, una lunga schiera di devoti testimonia una tradizione di fede e di devozione verso questa chiesuola che un tempo si trovava all’estrema periferia del centro di Giarre i cui punti principali erano: l’Oratorio dei Filippini, la via Callipoli – oltre la chiesa, fu aperta nella seconda metà dell’ottocento – la Chiesa di Sant’Agata e Sant’Isidoro; la via Carolina (vecchio tratto della Consolare Catania – Messina); il Convento degli Agostiniani Scalzi; e verso sud le case di via Callipoli fino alla villa dei Busà (quasi di fronte all’albergo Sicilia). Mario Pafumi Nella mia foto, la cappella e il simulacro della Madonna delle Grazie di Giarre

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