GIARRE. – “La mia storia politica e umana conferma che non sono legato alle cariche e alle poltrone. Ho svolto il ruolo di assessore solo con spirito di servizio. Ho cercato di dare quell’impronta all’insegna dell’operosità e fattività, che, forse è stata fraintesa”. Rompe il silenzio e parla per la prima volta Piero Mangano l’assessore defenestrato dal sindaco Angelo D’Anna a seguito della “votazione antinomica” del suo gruppo consiliare di riferimento, nell’ultima seduta del Consiglio comunale. E dà la sua versione.
“Alla luce di quanto accaduto rivendico con orgoglio il voto consiliare nella seduta del 12 scorso, il gruppo Partecipazione e Democrazia a me vicino ha votato un provvedimento che ha ritenuto opportuno e legittimo nell’interesse della città. Resto convinto che la decisione del sindaco di revocarmi l’incarico di assessore sia stata unilaterale, certamente il frutto di una scelta condivisa all’interno di quel movimento ormai composto da pochi fedelissimi. La votazione degli emendamenti dell’opposizione che ha spinto il sindaco ad agire a gamba tesa è solo un pretesto per allontanarmi, poiché scomodo non rientrando in quella cerchia ristretta di ‘yesman’. Il sindaco ha chiuso ogni la porta al confronto; ne prendo atto e proseguo per la mia strada”. Mangano guarda già al futuro e ne indica la traccia. “Giarre e i suoi cittadini restano l’unica stella polare, che, come ribadito un aula dal consigliere Giuseppe Leotta, guiderà il nostro modo di intendere la politica. In tutta questa vicenda”. Quanto all’esperienza amministrativa vissuta dice: “Rimane l’amarezza per avere avuto vicine le forze produttive, il mondo della scuola e le associazioni da cui ho avuto stimoli e suggerimenti, mentre invece ho sentito la lontananza del sindaco, dei colleghi di Giunta e di alcuni consiglieri di maggioranza che hanno preferito osteggiare anzichè condividere le numerose iniziative intraprese”.
Mario Pafumi
