PALERMO – Dopo essere stata violentata nel suo studio privato, si è presentata alla seconda visita munita di cellulare, con il quale ha filmato altri abusi, è così che Biagio Adile, ginecologo di 65 anni è stato arrestato per violenza sessuale ai danni di una migrante tunisina. La donna ha raccontato di avere subito due atti di violenza, il primo presso lo studio del medico a Palermo e il secondo nell’ambulatorio dell’ospedale Villa Sofia-Cervello, dove Adile dirige l’unità d’uroginecologia. Adile è finito agli arresti domiciliari. Nel corso delle deposizioni della vittima, tenutesi alla presenza di una psicologa e di un’interprete di lingua araba, la donna ha raccontato di soffrire di gravi problemi ginecologici che in Tunisia l’avevano costretta a subire ben tredici interventi chirurgici senza tuttavia ottenere validi risultati e di essersi per questo rivolta all’indagato. Le indagini, coordinate dal pm Giorgia Righi e dall’aggiunto Ennio Petrigni, si sono anche avvalse della consulenza tecnica di un perito della Procura che ha estrapolato la registrazione che ha fornito riscontri alle accuse. Si indaga per accertare se il ginecologo abbia violentato altre donne.
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