di Katya Maugeri
Lo spazio della riflessione personale è stato pian piano anestetizzato dalla frenesia di una società della compulsione che ha perso di vista il riconoscimento dei bisogni dell’altro. Continuiamo a delineare confini attraverso pregiudizi, quando dovremmo guardare oltre ogni stereotipo.
Nonostante gli sforzi, il lavoro sullo stigma qual è oggi la percezione della salute mentale? Sul piano culturale, purtroppo, è sempre la stessa: alla salute mentale si associa ancora il “malato acuto” legato a una pericolosità sociale.
Oggi si celebra la Giornata mondiale della Salute mentale che pone ogni anno la lente d’ingrandimento su aspetti ancora irrisolti, volti chiaramente al miglioramento dei servizi e non solo. Il focus di quest’anno è: “Salute mentale in un mondo ineguale” proprio per evidenziare la disparità di trattamento e di qualità nell’assistenza fornita tra chi soffre di malattie mentali e chi di altre patologie.
«La dimensione che stiamo costruendo è quella della speranza – spiega il dottor Carmelo Florio, direttore del Dipartimento di salute mentale dell’Asp di Catania – attraverso la prevenzione che inizia dalle nuove generazioni, L’emergenza sanitaria da Covid-19 ha stravolto equilibri, certezze, amplificato disturbi psichici lasciando effetti devastanti».
Non possiamo certamente ignorare i dati e quanto ancora c’è da fare per migliorare la qualità della vita di ognuno di loro, ed è per questo che domani 11 ottobre, l’Asp di Catania alle ore 11.00, organizza nella Sala convegni dell’Istituto Incremento Ippico per la Sicilia il meeting “Salute mentale tra resilienza e creatività. Nuovi modelli di intervento e prospettive di salute”. Il Dipartimento di Salute Mentale e il Dipartimento di Prevenzione Veterinaria dell’Asp di Catania intendono promuovere un’occasione di incontro e di sensibilizzazione su alcuni nuovi modelli di intervento in tema di riabilitazione psichiatrica e sulle prospettive di salute.
Particolare attenzione, nel meeting, sarà rivolta al linguaggio dell’arte, nei percorsi di cura e di riabilitazione psichiatrica, come prospettiva che mette al centro le persone, le loro singolari esistenze, il loro tempo, le loro famiglie, le risorse e le cure garantite dalle Istituzioni.
Saranno presenti l’assessore Ruggero Razza, Caterina Grimaldi di Nixima, presidente dell’Istituto Incremento Ippico per la Sicilia, il direttore generale e il direttore sanitario dell’Asp di Catania, Maurizio Lanza e Antonino Rapisarda.
Sarà proiettato il cortometraggio “Fase Rems. La salute mentale ai tempi della pandemia”, realizzato dall’equipe e dagli ospiti della Rems di Caltagirone. Un docufilm che racconta il lockdown e le restrizioni della pandemia dal punto di vista degli ospiti della Rems, sottoposti a misure di custodia. Sarà successivamente presentato il volume Dalla psicoterapia di gruppo alla poesia, curato da Giuseppe Raniolo, dirigente psicologo dell’Asp di Catania, che raccoglie 40 poesie frutto di un lavoro clinico e di un gruppo di terapia condotto nell’ambito del laboratorio di poesia del Centro diurno del DSM di Catania. Strumenti che rappresentano delle istantanee che consegnano la speranza e la possibilità di un cambiamento.
Psichiatria, in Sicilia approvate le linee guida per il budget di salute
Dopo un lungo periodo di attesa e di battaglie portate avanti, nei mesi scorsi è stato emesso il decreto che approva le linee guida per applicare in Sicilia il metodo del budget di salute per le persone che soffrono di patologie psichiatriche: adesso “si può fare per un lavoro di comunità”.
Secondo quanto stabilisce il decreto, tutte le Asp della Sicilia saranno obbligate a destinare lo 0,2% dei propri bilanci per realizzare i progetti personalizzati di inclusione sociale dedicate alle persone in forte stato di fragilità.
«Si tratta di un cambiamento culturale incredibile, continua il dottor Florio, che ci permetterà di offrire nuove e concrete opportunità per coloro che per troppo tempo sono stati ai margini della società».
Il tema nazionale di quest’anno, quindi, pone al centro la condizione radicata di “diseguaglianza” evidenziando come a causa di fattori economici, culturali, politici e sociali, siano ancora in atto delle evidenti differenze nell’accesso a cure e trattamenti. È evidente, inoltre, anche un’autodiscriminazione: chi ha disturbi psichiatrici spesso ha paura di un possibile rifiuto o di esperienze negative e si isola non affrontando il problema.
In che modo può essere contrastata questa diseguaglianza?
«I servizi dovrebbero migliorare la qualità dell’accoglienza puntando certamente sulla formazione, conclude il dottor Florio. Il pregiudizio resta, nonostante la comunicazione non sia più angosciante, la psiche fa paura e il concetto di pericolosità sociale evoca ancora angoscia, nonostante sia accertato che il dato della violenza non è correlato al paziente. Resta la paura e molta confusione in merito. Diventa necessario creare una rete per rafforzare la prevenzione e l’informazione nelle scuole, tra i giovani. Recuperando insieme il senso comune».
Una importante evoluzione, però, è già in atto: la Psichiatria, fino a qualche tempo fa tendeva a spegnere la crisi del paziente, oggi si costruisce un percorso verso la restituzione alla società. Ricordando, sempre e comunque, che “non c’è salute senza salute mentale”.