Giornata nazionale contro il bullismo e cyberbullismo: come prevenirlo e contrastarlo

Giornata nazionale contro il bullismo e cyberbullismo: come prevenirlo e contrastarlo

Il cyberbullismo ha la stessa triste origine del bullismo nella vita reale, con persone che desiderano esercitare un qualche tipo di potere ed elevare il proprio status sociale insultando e umiliando gli altri, specialmente se la vittima viene considerata un soggetto debole o una minaccia. Bullismo e cyberbullismo, infatti, sono i fenomeni più temuti subito dopo violenza sessuale e droghe.

Il 15% degli adolescenti italiani (più di 1 su 6) dichiara di essere stato vittima di atti di bullismo e di cyberbullismo almeno una volta nella vita. La percentuale è più alta tra le ragazze e tra i più giovani, con proporzioni di circa il 20% negli 11enni che progressivamente si riducono al 10% nei più grandi. I dati emergono dalla VI rilevazione 2022 del Sistema di Sorveglianza HBSC Italia (Health Behaviour in School-aged Children – Comportamenti collegati alla salute dei ragazzi in età scolare), coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità insieme alle Università di Torino, Padova e Siena, con il supporto del ministero della Salute, la collaborazione del ministero dell’Istruzione e del Merito e tutte le Regioni e Aziende Sanitarie Locali. La ricerca è diffusa in occasione della giornata nazionale contro il bullismo e cyber bullismo che coincide con la Giornata Europea della Sicurezza in Rete indetta dalla Commissione Europea (Safer Internet Day) che si celebra in contemporanea in oltre 100 nazioni di tutto il mondo.

Molti cyberbulli dicono o pubblicano cose online che non avrebbero mai il coraggio di dire nella vita reale. È un fenomeno in forte aumento che frutta le insicurezze personali e le vulnerabilità delle vittime per causare loro umiliazioni e danni psicologici, mentre i responsabili si nascondono dietro avatar virtuali. Il cyberbullismo prevede in genere l’invio di messaggi che minacciano la vittima o la pubblicazione di foto o video che la umiliano sui siti di social network, arrivando perfino alla creazione di un sito web fasullo riguardo la vittima. Come spesso documentato nei fatti di cronaca, gli effetti del cyberbullismo possono essere devastanti e perfino mortali.

Tra le ansie degli adolescenti italiani sui temi legati a bullismo e cyberbullismo è proprio la violenza in rete a fare più paura. Il 65% dei ragazzi teme di essere contattato da estranei adulti. Seguono il bullismo (57%), oversharing di dati personali (54%), la visione di contenuti violenti (53%) o sessualmente espliciti (45%), l’invio di contenuti di cui ci si potrebbe pentire (36%), le spese eccessive (19%), il gioco d’azzardo (14%). Sono alcuni dei dati del report ‘Tra realtà e Metaverso. Adolescenti e genitori nel mondo digitale’, elaborato da Telefono Azzurro in collaborazione con Doxa kids. La ricerca è stata condotta su un campione di 804 genitori e 815 giovani tra i 12 e i 18 anni tra il 7 e l’11 novembre, offre uno spaccato delle percezioni dei giovani tra i 12 e i 18 anni e dei loro genitori, sul rapporto con il mondo digitale, coprendo problematiche quali gaming, salute mentale, condivisione dei dati e privacy.

Ogni anno, in Italia, vengono denunciati centinaia di reati connessi al cyberbullismo. È un fenomano in aumento, come percepiscono circa due ragazzi su tre, che coinvolge moltissimi adolescenti e giovanissimi. Metà di loro infatti afferma di aver avuto esperienza diretta o indiretta di fenomeni di questo tipo. Stalking, ingiurie, minacce, molestie, furto d’identità e diffusione di materiale pedopornografico: alcune delle tante modalità in cui si manifesta il CyberBullismo, che per più del 70% colpisce le giovani donne.

Ma come proteggersi?

Usa password sicure, che siano diverse per ogni account social; non lasciare mai il tuo smartphone sbloccato e non rivelare il tuo codice d’accesso a nessuno, inoltre non fornire tuoi dati personali a sconosciuti o a persone che conosci da poco; presta molta attenzione alle foto che invii: non inviare foto con nudità.

E chiedi aiuto: segnala sempre qualunque cosa ai tuoi genitori, insegnanti o alla polizia postale. Ricorda che ogni attività virtuale è tracciabile e ci sono professionisti in grado di aiutarti.
In ogni caso, per sicurezza, copia il link o fai uno screen dei contenuti che costituiscono atti di cyberbullismo. Nel caso tu non sia coinvolto direttamente sarà tuo dovere segnalare il tutto alle autorità competenti.

Ricorda di non assecondare atteggiamenti denigratori nei confronti di nessuno: mettere “Mi Piace” o condividere contenuti offensivi non fa altro che “potenziare” il CyberBullo, che vedrà riconosciuto il suo status e sarà intenzionato a continuare.

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