Giunta regionale solo al maschile, non c'è democrazia paritaria compiuta

Giunta regionale solo al maschile, non c'è democrazia paritaria compiuta

di Margherita Ferro *

La vicenda della Giunta regionale siciliana tutta al maschile ci induce ad una riflessione più ampia; le parole chiave, sono Assenza di Democrazia Paritaria Compiuta e non “finta parità”, finora concessa. Nella specificità del ruolo di Consigliera regionale di Parità, in armonia con la Consigliera Nazionale e la Rete delle Consigliere delle Province Siciliane; è nostro compito e ruolo la difesa del principio di non discriminazione singola e collettiva della equivalenza di genere. Una reale condivisione di un percorso di crescita culturale fatto da uomini e donne che punti alla costruzione di una classe politica frutto della parità di genere; parliamo di democrazia e partecipazione valori condivisi nel raggiungimento del bene comune, che guardi al futuro delle nuove generazioni e della Nostra Sicilia senza mai tendere” le orecchie” a inutili e squallide provocazione che a nulla servono, Noi guadiamo oltre. L’anno trascorso con l’emergenza pandemia, ci ha insegnato tante cose e tra queste il VALORE e il ruolo determinante delle donne nell’economia del nostro Paese. Il dibattito va incentrato sulla disparità di diritto di accesso delle donne ai servizi, all’istruzione, al mondo del lavoro. La Sicilia con 5.026,989 ab. di cui 2.581,646 femmine e 2.445.343 maschi, non può essere l’ultima regione in termini di democrazia paritaria;

E’ un problema culturale di diritto, zero attenzione ai diritti delle donne negli organismi decisionali; la parità tra donne e uomini deve essere assicurata in tutti i campi, compreso in materia di occupazione, di lavoro e di retribuzione. Mentre l’Europa si muove nella direzione della parità e della promozione della partecipazione femminile nei ruoli apicali; il Governatore cancella l’identità e la presenza delle donne. E’ necessario ricordare le conquiste sociali ed economiche delle donne, ma anche le discriminazioni e le violenze di cui ancora oggi siamo soggette in tutte le parti del mondo. Io sostengo il valore della diversità di genere, dell’armonia della sintesi tra due modi di vedere le cose, diversi ed è da questa unicità di diversità che nasce …o dovrebbe nascere la SOLUZIONE MIGLIORE.

Il mio ruolo IMPONE il sostegno morale e attivo a tutte le donne di Sicilia, ai diritti conquistati nel tempo e la consapevolezza delle lotte vissute da tante donne per l’affermazione del principio di parità, di uguaglianza e per lo sviluppo di un paese moderno. Perché ci sia sviluppo competitivo strutturale (cioè non occasionale, ma duraturo), serve innovare, mettere in campo la strumentazione di innovazione sociale necessaria a generare valore ossia investire sui sistemi per recuperare i gap di competitività economica, ambientale e sociale.

Serve investire nel capitale umano, puntando allo sviluppo di nuove competenze che meglio riscontrino il mercato, come le competenze STEM e digitali anche per le donne;

Serve inoltre innovazione dei sistemi economici e sociali.

E serve soprattutto mettere la Persona al centro delle decisioni.

La sotto-rappresentazione delle donne, non solo numerica ma soprattutto qualitativa, fa sì che non possa incidere sulle scelte, affrontandole mutilate di una prospettiva che rappresenta ben oltre la metà della società. Non bisogna fare l’errore di confinare il tema delle pari opportunità alla sola rappresentanza, perché si rischia di chiudersi nelle gabbie delle quote, ma bisogna lavorare per costruire pari opportunità per tutti i segmenti della società, consentendo di liberare il tempo delle donne dal lavoro di cura, favorendo la funzione educativa per entrambi i generi e investendo nei sistemi che permettano l’autodeterminazione della donna. Liberare il tempo delle donne, significa restituire alle donne la libertà di scegliere. Come Consigliera regionale di Parità in un unico sentire con la Consigliera nazionale di Parità Francesca Bagni Cipriani e alla Rete delle Consigliere provinciali della Sicilia; facciamo un appello a tutte le forze politiche e civili della Nostra Amata Terra di Sicilia, nel ruolo consentito dalla normativa D.lgs. 198/06 nel rispetto del principio della Parità di genere, affinché si possa INSIEME costruire un percorso virtuoso e paritario tra uomini e donne per il futuro delle nuove generazioni.

La Sicilia ha fatto la storia sui diritti, il simbolo della nostra bandiera “la Trinacria” non può che sventolare sui diritti acquisiti ed espressi chiaramente dall’Assemblea regionale Siciliana che prevede che ogni genere sia rappresentato in Giunta regionale in misura non inferiore a un terzo dei componenti, Assemblea che al suo interno rappresenta l’espressione di tutte le donne e gli uomini siciliani. Partendo da un diritto già acquisito, nel rispetto della volontà già compiuta ed espressa dall’Assemblea Regionale Siciliana, come Consigliera regionale di parità unitamente alla Consigliera nazionale e alle Provinciali consapevoli della “ giusta causa” non ci fermeremo, pronte a difendere la Sicilia e i siciliani tutti in tutte le sedi opportune.

*Consigliera regionale di parità per la Sicilia

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