Cara di Mineo, il 13 dicembre la prima udienza per gli appalti truccati


 
 

CATANIA – Ancora un rinvio, questa volta al  13 dicembre prossimo, per la costituzione del collegio definitivo, la prima udienza, davanti alla terza sezione del  Tribunale di Catania, del processo a carico di 15 imputati  per turbativa d’asta e falso sulla concessione dell’appalto dei servizi, dal 2011 al 2014, al Cara di Mineo.

Dal procedimento è uscito Luca Odevaine, il “cervello” dell’operazione, condannato a sei mesi di reclusione col patteggiamento. Mentre con la prima udienza sarà formalmente imputato anche il sottosegretario alle Politiche agricole Giuseppe Castiglione, (nella foto con Paolo Ragusa e Luca Odevaine) indagato nella qualità di ” soggetto attuatore” del Centro accoglienza richiedenti asilo più grande d’Europa, che ha chiesto e ottenuto il giudizio immediato, in modo da saltare la fase dell’udienza preliminare e rinviare, ormai di quasi un anno, la sua pozione ufficialmente di imputato, un escamotage tecnico. Tra i 15 imputati rinviati a giudizio ci sono il sindaco di Mineo, Anna Aloisi; l’ex presidente del consorzio Sol.Calatino, Paolo Ragusa; l’ex direttore del consorzio ‘Calatino terra d’accoglienza’, Giovanni Ferrera; gli ex vertici delle Ati interessate. Al centro dell’inchiesta, coordinata dal procuratore Carmelo Zuccaro e dai sostituti Raffaella Agata Vinciguerra e Marco Bisogni, le gare d’appalto per la gestione dei servizi del Cara fra il 2011 e il 2014, intervallata da sette proroghe avallate da un protocollo con la Prefettura di Catania. Secondo l’accusa, Castiglione, all’epoca dei fatti soggetto attuatore del Cara, assieme a Odevaine e Ferrera, rispettivamente presidente e componente la commissione aggiudicatrice, avrebbero “predisposto il bando di gara con la finalità di affidamento”.

La Procura di Catania ritiene, in particolare, che le Coop interessate si “costituivano appositamente in Ati” dopo avere “ricevuto rassicurazioni sull’aggiudicazione degli appalti”, il cui “bando era concordato con lo stesso Castiglione, Odevaine e con Ferrera”. A Castiglione e al sindaco di Mineo, Anna Aloisi, e Paolo Ragusa, in qualita’ di presidente del consorzio Sol Calatino, e’ contestata anche la corruzione “per la promessa di voti per loro e i gruppi politici nei quali gli stessi militavano (Pdl, lista Uniti per Mineo e Ncd)” in cambio di “assunzioni al Cara”. Ferrera e Odevaine sono indagati anche per falso ideologico per l’assunzione di quest’ultimo al Cara di Mineo come esperto di fondi Ue. Un ‘faro’ sull’appalto da quasi 100 milioni di euro era stato acceso anche dall’Autorità anticorruzione guidata da Raffaele Cantone che, alle Procure di Catania e Caltagirone, inviò la documentazione sull’appalto per la gestione della struttura, definendo la gara “illegittima” e lesiva dei principi di “concorrenza” e “trasparenza.

 

Send a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *