Gli abusivi dell'arte, Andrea Bartoli come Antonio Presti


 
 

PALERMO –  “La lentezza della burocrazia e una visione miope del territorio che privilegia le distruzioni piuttosto che la rigenerazione e la produzione di cultura, hanno dato vita ad un caso paradossale: nell’isola dell’abusivismo edilizio si perseguono istallazioni artistiche legate ai temi dell’architettura”. Lo dice il presidente dell’Ordine degli Architetti di Palermo, Francesco Miceli commentando così l’ordinanza di “ripristino dei luoghi” emessa dal Comune di Favara nei confronti del Farm Cultural Park che è “tra le realtà più vive e interessanti del panorama culturale e artistico della nostra regione”. “Esprimiamo – dice Miceli – piena solidarietà nei confronti di Andrea Bartoli e di tutti gli artisti e creativi impegnati nel progetto”.

“Sono tipo questa struttura il legno, uno dei motivi di tante polemiche per la “messa in pristino” nei sette cortili di Farm CULTURAL Parrk a Favara? – chiede Franco Porto, segretario del Consiglio nazionale di  Inarch  -.  Poi si apre una questione di principio che impone una mobilitazione di quanti vogliamo bene ad Andrea Bartoli.  Ancora una volta emerge la difficoltà di conciliare l’autonomia del fatto culturale con le rigide norme dei Regolamenti Edilizi e delle Norme di Attuazione del piani urbanistici vigenti.  In Sicilia in particolare con le recenti classificazioni delle tipologie dei Centri Storici: a Favara si pone una bella questione che va oltre i contenuti delle Ordinanze Comunali.

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