TRECASTAGNI – Era stata probabilmente premeditata la violenza alla dottoressa in servizio alla Guardia medica di Trecastagni. la scelta dell’orario, in piena notte, la distruzione dei sistemi di allarme prima di passare all’aggressione con tanto di sequestro di persona. Sono gravissime le accuse a carico del ventiseienne che ha dato sfogo alla sua lucida follia.
“A Trecastagni non si sono mai verificati casi di violenza di questo tipo. Si tratta del primo episodio commesso da un soggetto molto conosciuto. Di recente è stato seguito dai servizi sociali del Comune e, nel passato, è stato sottoposto persino a trattamento sanitario obbligatorio. Questa persona frequentava, spesso, la guardia medica per motivi di salute”. Lo ha dichiarato il Sindaco di Trecastagni Giovanni Barbagallo, il quale nel condannare fermamente qualsiasi forma di violenza si è complimentato per il tempestivo intervento dei carabinieri.
“E’ da un anno e mezzo che chiediamo adeguati sistemi di sicurezza e sorveglianza, ma dall’Asp ci hanno risposto che non c’erano i fondi – ci dichiara una dottoressa in servizio in una guardia medica dl territorio etneo -. Vogliamo ronda e videosorveglianza remota. Se ci fosse stata la collega di Trecastagni non sarebbe stata sequestrata per due ore”.
La dottoressa di turno alla guardia medica di Trecastagni, nel Catanese, è stata aggredita e violentata dal 26enne che è è stato arrestato da carabinieri della compagnia di Acireale, nell’immediatezza dei fatti..
Secondo una prima ricostruzione, il giovane sarebbe entrato nella guardia medica di Trecastagni con la scusa di farsi curare. Sarebbe andato quindi in escandescenze, danneggiando arredi della stanza, e poi sequestrato e violentato la dottoressa che era in servizio. Un passante sentendo urla di donna provenire dalla guardia medica ha avvisato i carabinieri che sono subiti intervenuti. La dottoressa, che sarebbe riuscita a fuggire, è stata soccorsa da militari dell’Arma che hanno fatto irruzione nella guardia medica e arrestato il 26enne. Sull’accaduto ha aperto un’inchiesta la Procura di Catania.
“Atto ignobile, offensivo della dignità della persona, perpetrato ai danni di un medico, una collega, nell’atto di compiere il proprio dovere di aiutare i cittadini. Esprimiamo la nostra vicinanza e la nostra solidarietà alla collega e alla famiglia. Le assicuriamo, da ora e in tutte le sedi, il nostro sostegno e la nostra attenzione – ha dichiarato il direttore generale dell’Asp di Catania, Giuseppe Giammanco -.
Abbiamo già dato mandato al nostro legale per la costituzione di parte civile a tutela dell’Azienda e, soprattutto, dei lavoratori. Il responsabile è stato arrestato dai Carabinieri intervenuti sul posto chiamati da cittadini. Le misure di sicurezza attive non lo hanno fatto desistere dal perseguire il suo scopo delittuoso. Siamo sicuri che la risposta della Giustizia sarà rapida, severa ed esemplare.
Rivolgo un pensiero grato sia ai cittadini per il senso civico e il senso del dovere che hanno manifestato, sia ai Carabinieri intervenuti”.
“L’aggressione subita la scorsa notte da una dottoressa della Guardia medica di Trecastagni è un fatto di estrema gravità che solo grazie all’efficienza dei Carabinieri non passerà impunito. E’ certo però che quello accaduto a Trecastagni è solo l’ultimo episodio violento di cui sono state vittima medici e personale infermieristico a Catania e provincia negli ultimi tempi. Questo pone urgentemente il problema dell’incremento della sicurezza nei presidi sanitari, occorrono non solo strumenti di videosorveglianza e di controllo degli accessi, ma soprattutto il potenziamento e l’estensione di posti di guardia delle Forze dell’ordine all’interno di ospedali e Guardie mediche.”. Lo dichiara l’on. Salvo Pogliese, coordinatore provinciale di Forza Italia ed eurodeputato.
Il deputato del Pd, Giovanni Burtone ha dichiarato: “Sul gravissimo episodio di Trecastagni ho presentato una interrogazione ai ministri Lorenzin e Minniti per rafforzare i dispositivi di sicurezza in favore dei professionisti in servizio di Guardia Medica. E ho anche inviato una lettera al Prefetto di Catania perchè convochi con urgenza un Comitato per l’ordine e la sicurezza coinvolgendo sindaci e Asp. A mio avviso dovrebbero essere estesi anche alla guardie mediche i servizi di vigilanza espletati dagli istituti già contrattualizzati dalle Asp. Troppi episodi di violenza ai danni di medici che svolgono un servizio imprescindibile per le nostre comunità”.
“Un sentito ringraziamento ai carabinieri della Compagnia di Acireale per l’intervento a Trecastagni, un forte abbraccio di solidarietà alla dottoressa vittima dell’aggressione e delle violenze della scorsa notte, ma è certo che le Asp devono ripensare il sistema delle guardie mediche e dei nosocomi, troppo spesso abbandonati a se stessi e lasciati alla mercé di chiunque”: è quanto afferma il deputato etneo di F.I, Basilio Catanoso.
“Le Guardie mediche, presidio sanitario indispensabile soprattutto nei piccoli comuni, devono essere adeguatamente vigilate principalmente durante le ore della notte ed eventualmente trasferiti in locali centrali e ben illuminati e dotate di telesorveglianza, al fine di scoraggiare possibili malintenzionati – prosegue l’on. Catanoso -. I pronto soccorso degli ospedali, devono essere ancor meglio sorvegliati: medici e personale sanitario, devono essere messi nelle condizioni di sicurezza tali da assicurare con serenità l’assistenza ai pazienti”.
“Quanto avvenuto ieri sera a Trecastagni con una donna medico oggetto di violenza sessuale presso il presidio di Guardia medica lascia sconcertati e deve far riflettere sulle condizioni di grave insicurezza in cui operano i sanitari. Stamattina ho incontrato il direttore generale dell’Asp di Catania, Giuseppe Giammanco, e il direttore sanitario Francesco Luca, per esprimere loro la mia solidarietà e vicinanza. Sono certo che l’Asp di Catania assumerà
iniziative utili per garantire maggiore vigilanza soprattutto nei presidi di Guardia medica negli orari notturni e nell’aree di periferia”. Lo afferma Marco Forzese, capogruppo dei Centristi per la Sicilia all’Assemblea regionale siciliana.
“Apprendere stamani la notizia dell’aggressione alla dottoressa in servizio alla guardia medica di Trecastagni, la scorsa notte, è un fatto che angoscia per tanto decadimento di valori, di senso civico e di umanità di persone che hanno perso il senso del limite, del pensiero e dell’agire all’interno di una collettività che si è data regole di etica e di diritto. Alla dottoressa va tutta la nostra solidarietà”. Lo dichiarano gli esponenti di Sinistra PD, la parlamentare regionale del Partito Democratico, Concetta Raia, coordinatrice regionale dell’area politica Sinistra Pd, Luisa Albanella, deputata nazionale e Angelo Villari, coordinatore provinciale dell’area politica che fa riferimento al presidente Commissione Lavoro, Cesare Damiano.
“Allo stesso tempo, avvertiamo un profondo moto di rabbia di fronte a situazioni che si ripetono e che sembrano già cronache annunciate – proseguono Luisa Albanella e Concetta Raia – Da tempo, abbiamo lamentato, denunciato e presentato interrogazioni parlamentari, perchè la questione della sicurezza venisse posta seriamente al tavolo della prefettura di Catania, all’Asp al fine di trovare soluzioni adeguate, anche individuando locali attrezzati e meno isolati”. “Interventi – aggiunge Villari – atti a garantire la incolumità di chi di notte e di giorno si spende svolgendo una professione legata alla salvaguardia della salute dei cittadini, che meriterebbe più attenzione e rispetto”.
“È inquietante quanto avvenuto a Trecastagni, dove una dottoressa di turno alla Guardia medica è stata aggredita e violentata. Nulla di nuovo, purtroppo. Stavolta, però, siamo di fronte a un episodio ancora più grave, ripugnante, per il quale esprimiamo solidarietà alla vittima e le assicuriamo massima mobilitazione perché la risposta delle istituzioni sia adeguata, concreta”. Lo affermano i segretari generali di Uil e Uil Fpl Catania, Enza Meli e Stefano Passarello, e la responsabile della Uil Pari Opportunità, Serena Vitale, che aggiungono: “Siamo grati ai carabinieri per avere assicurato alla Giustizia l’autore di questo episodio di barbarie, ma non basta. A Governo e Parlamento, innanzitutto alle donne impegnate in queste sedi, dobbiamo manifestare tutta la nostra rabbia per la mancanza di leggi che prevedano punizioni esemplari e certe verso chi è colpevole di reati aberranti come femminicidio, violenze e abusi sessuali, stalking. Ci rivolgiamo, poi, anche al direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale di Catania per rilanciare oggi con maggiore forza la nostra richiesta di confronto sulle misure di sicurezza a tutela dei lavoratori della Sanità. Lo dobbiamo a loro e ai cittadini, perché un servizio di vitale importanza possa essere assicurato alla collettività nella massima serenità professionale. Abbiamo già detto queste cose, manifestato queste richieste alle Aziende ospedaliere in occasione delle aggressioni ai danni di personale in servizio di Pronto soccorso a Catania. Siamo costretti a ripeterci oggi, lanciando un appello-denuncia all’Asp. Attendiamo segnali forti e chiari, come merita questa nuova storia di ordinaria follia scritta in modo abietto e criminale da uno dei tanti, troppi, uomini che odiano le donne”.
“Inammissibile che una collega in servizio presso la Guardia Medica sia stata assalita e violentata sessualmente durante il turno di lavoro notturno. E’ un episodio gravissimo non solo perché la vittima in questione è una donna, ma anche perché si tratta dell’ennesima aggressione ai danni di un medico mentre sul posto di lavoro, tutela la salute dei cittadini”.
Con queste parole Pietro Pata, segretario regionale Anaao Assomed Sicilia, esprime sdegno per la vile aggressione e nel contempo assicura la massima solidarietà alla collega così fortemente colpita. Episodio su quale è intervenuta anche il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che ha definito “inaccettabile” e visto che “il tema della sicurezza degli ospedali che in Sicilia…