I giornalisti e la sfera pubblica europea, la testimonianza di Paolo Borrometi

I giornalisti e la sfera pubblica europea, la testimonianza di Paolo Borrometi

CATANIA – “Chi minaccia un giornalista, minaccia tutti i cittadini e il loro diritto fondamentale di essere informati, per questo la libertà di stampa è importante come l’aria e dobbiamo tutti difenderla”. Questo il messaggio che Paolo Borrometi, vicedirettore dell’Agenzia Giornalistica Italiana e ‘giornalista sotto scorta’, ha voluto indirizzare ai numerosi studenti presenti questa mattina nell’aula magna del Palazzo centrale, in occasione della presentazione del nuovo Modulo “Jean Monnet Eureact – European Renovate Actors in European Public Sphere”, corso didattico dell’Università di Catania nel campo degli studi sull’Unione europea, promosso all’interno delle attività di ERASMUS+.

Raccontando la figura di Antonio Megalizzi, il giornalista radiofonico tragicamente morto nell’attentato di Strasburgo dell’11 dicembre 2018, Borrometi ha parlato della sua lotta appassionata contro le fake news e del desiderio di mettere sempre il cittadino al centro dell’informazione: “Antonio – ha ricordato – narrava l’Europa ricorrendo, ad esempio, a metafore calcistiche per spiegare con chiarezza un avvenimento complesso come la Brexit, e al tempo stesso cercava sempre di far capire, con i suoi documentati servizi, che l’Unione rappresenta un’opportunità straordinaria per i popoli e i Paesi”. Soffermandosi sul ruolo dei giornalisti nella costruzione di una nuova sfera pubblica europea, Borrometi ha sottolineato quanto ancora oggi sia difficile questa professione, anche nel Vecchio Continente: “Si pensi a Daphne Galizia Caruana, giornalista maltese barbaramente uccisa per le sue inchieste sul malaffare nell’Isola dei Cavalieri, e a tutti i cronisti che vengono retribuiti con pochi spiccioli ad articolo”.

“Ringraziamo Borrometi per aver portato la sua testimonianza nel nostro Ateneo – lo ha accolto il rettore Francesco Priolo -. Al giorno d’oggi siamo tutti sommersi dai flussi d’informazione, ciò che occorre è però la capacità di riuscire a individuare la veridicità delle notizie e l’autenticità delle fonti. E in questo senso il ruolo dei giornalisti è ancora essenziale, anche per aiutarci a comprendere gli scenari futuri e cosa resti del sogno europeo dopo il traumatico ‘scisma’ britannico”. A seguire la professoressa Rossana Sampugnaro, docente di Comunicazione politica nel dipartimento di Scienze politiche e sociali ha presentato il nuovo modulo Eureact, un insegnamento extra-curriculare da 6 crediti formativi e aperto a tutti gli studenti dell’Ateneo sul tema “Politica e Comunicazione nella sfera pubblica europea” che analizzerà, con un approccio multidisciplinare, più punti di vista: istituzioni europee, partiti e società civile, cittadini. Il corso – che ha il patrocinio dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia, dell’Assostampa Sicilia e della sezione siciliana dell’Ucsi – raccoglie il testimone dal precedente modulo Eumedea (MEDiterranean border crises and European External Action), coordinato dalla professoressa Stefania Panebianco che ne ha sinteticamente illustrato i contenuti e le metodologie, richiamando la lunga tradizione di corsi Jean Monnet del dipartimento di Palazzo Pedagaggi inaugurata quasi trent’anni fa dal prof. Fulvio Attinà.

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