Il Bastione degli infetti


 
 
 
 

CATANIA – Lunedì prossimo 19 giugno, alle 8,30, nel Palazzo degli elefanti si riunirà un tavolo tecnico operativo tra Comune di Catania e Soprintendenza per fare il punto sulla situazione del Bastione degli infetti dopo i numerosi incontri svoltisi nelle ultime settimane. Saranno invitati i rappresentanti delle associazioni. Il 20 maggio scorso avevano preso il via i lavori – finanziati con i fondi regionali per l’incentivazione di  forme di democrazia partecipata – per recuperare l’area, estesa per 1800 metri quadrati nel centro della città. L’idea progettuale prevedeva di esaltare la ricchezza storico-architettonica di questo luogo creando un community garden con spazi collettivi.

Il bastione degli infetti si trova sulla collina di Montevergine, antica acropoli di Catania. Venne costruito in pietra lavica per volere di Carlo V e fa parte delle fortificazioni un tempo presenti nella città di Catania. Le Mura di Carlo V – furono edificate dall’architetto Antonio Ferramolino a partire dall’inizio del XVI secolo – erano un complesso murario eretto a difesa di Catania e costituito da undici bastioni con sette porte d’accesso. Le mura racchiudevano la città del tempo e la difendevano dai pericoli. Una delle poche testimonianze rimaste è costituita dal Bastione degli infetti – del quale rimane visibile soltanto una piccola parte – edificato nel 1556 ad opera del vicerè Vega e che deve il suo nome a una grave epidemia di peste che colpì Catania nel 1576.

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