Il Furnari day per ricordare trecento anni di storia


 
 

SANTA MARIA DI LICODIA –   Si è svolto nei giorni scorsi, sotto l’egida del Consiglio Comunale, del suo presidente Giovanni Buttò e dell’assessore Mirella Rizzo nella doppia veste di vice sindaco, il primo Furnari Day, meeting che ha visto riunite alcune tra le famiglie più antiche di Santa Maria di Licodia. Il meeting è nato da un’idea del sig. Michele Conigliello, che, con pazienza certosina si è dedicato per anni alla ricerca consultando archivi di stato civile e registri parrocchiali. Alcuni dall’Argentina, altri dalla Germania, altri da varie regioni dell’Italia: a legare i Furnari, oltre al dato affettivo nel portare lo stesso cognome, sono i fatti storici i quali risalgono al lontano 1744. Ma cosa ha determinato la migrazione di queste antiche famiglie, provenienti dalla provincia di Messina, a trasferirsi nel territorio licodiese?
Siamo negli in cui il governo abbaziale giuridico benedettino riprende ad attenzionare le politiche di sviluppo demografico dell’antico borgo feudale di Licodia, già appartenente all’Abate di Santa Maria di Licodia e di San Nicolò l’Arena, ormai residente a Catania da anni. È nella politica di promozione del territorio e in virtù delle risorse che lo stesso il luogo offre, oltre alle radici cristiane, a determinare le scelte giuridiche dell’Abate e a destinarne i grandi appezzamenti di terreno da lavorare. Opportunità che, insieme allo spirito di integrazione cristiana, hanno permesso alle famiglie dei migranti di stanziarsi nella zona: ricordiamo la grande ricchezza delle falde acquifere, la verdeggiante valle simetina a sud del paese, che favoriva lo sviluppo dell’agricoltura, e poi l’Etna, con i suoi materiali lapidei, adatti alle diverse tipologie di lavorazione. L’antropizzazione di estesi territori e l’incremento demografico che ne derivarono sono da attribuire alla volontà dell’Abate, che determinò l’attrazione di nuova manodopera facendo lievitare l’area del feudo monastico.
Il primo ceppo, arrivato dall’area messinese, precisamente dal Ducato di Furnari, si stabilì a Santa Maria di Licodia nel 1744 rivitalizzando l’antico Borgo, che risorge dando vita alla nascita della Licodia Moderna. Altre famiglie provenienti dallo stesso Ducato arrivarono successivamente, nel corso dei decenni a venire, stanziandosi nel territorio di Biancavilla, di Paternò, di Catania. Il meeting dei Furnari rappresenta non solo un momento di aggregazione, ma soprattutto un senso di appartenenza alla storia locale.
“Abbiamo voluto questo incontro – commenta l’assessore Mirella Rizzo, introducendo il meeting-, nella casa madre di Licodia, l’antica Abbazia Benedettina, simbolo di accoglienza e di fede. Noi, come figli di questa Abbazia, apparteniamo a questa radice cristiana che ci predispone all’accoglienza, e come tali cerchiamo di essere degni successori dei nostri fondatori”. Un grazie va al Professore Luigi Sanfilippo che ha curato l’incontro sotto l’aspetto storico, documentandone con dovizia di dettagli gli aspetti che più contraddistinguono la storia autentica di Santa Maria di Licodia.

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