Il futuro dell’innovazione tecnologica digitale passa per Acireale grazie a Free Mind Foundry

|Saro Faraci|

Il futuro è un libro bianco dove si scrivono le idee che diventano speranza e dove si generano promesse che solo se mantenute, cioè accompagnate per mano, diventano realtà. Ma il futuro soprattutto è un luogo dove bisogna pensare in grande oggi, altrimenti il domani sarà solo una riproposizione pedissequa del presente.

Immaginate per un attimo di entrare in uno spazio di quasi 2.000 metri quadri, con 500 alberi e piante dislocati in tutti gli angoli, con oltre 10 aree dedicate al co-working e a spazi ricreativi, tre cortili interni con aree a verde ed alberi da frutto, 170 posti a sedere nella sala conferenza multimediale, un’area fitness all’interno degli uffici, una sala di registrazione e montaggio video insonorizzata e molto accessoriata, una cantina ristorante servita da due chef italiani. Uno spazio dove sostenibilità è la parola chiave nel design tutto italiano concepito da un architetto siciliano, realizzato con materiali locali e forniture tedesche; dove l’intelligenza artificiale serve per monitorare la qualità ambientale e l’illuminazione a LED è completamente automatizzata. Immaginate tutto questo, ma non si tratta di realtà virtuale né aumentata, sebbene molte aziende ubicate in questo spazio sono sulla frontiera dell’economia digitale e di tutte le nuove tecnologie abilitanti di Industria 4.0.

Questo spazio esiste sul serio, si chiama Free Mind Foundry, si trova ad Acireale, nella struttura polifunzionale di proprietà del Credito Siciliano dove è ospitato il centro direzionale della banca, ed è il campus di innovazione tecnologica più grande mai realizzato nel Sud Italia, nato in Sicilia ma con una visione autenticamente internazionale. E’ stato inaugurato questa mattina dal Vescovo di Acireale mons. Antonino Raspanti, presenti molte autorità e tutti i vertici del Credito Siciliano, a cominciare dal suo amministratore delegato dott. Saverio Continella e dal suo presidente dott.  Paolo Scarallo, ed è stato realizzato in tempi record, poco meno di due mesi, da quando il suo ideatore, l’ing. Simone Massaro, fondatore di Baxenergy, una società informatica che fornisce soluzioni innovative nel campo delle energie rinnovabili, ha avuto il via libera dal Credito Siciliano per realizzare il suo sogno: creare in Sicilia, la sua Sicilia dove vi ha fatto ritorno dopo una lunga esperienza più che decennale negli Stati Uniti, un vero e proprio paradiso tecnologico arricchito da “sognatori giovani e talentuosi che desiderano abbracciare la trasformazione digitale e costruire un nuovo modello di economia sostenibile per il nostro pianeta”, si legge così nel documento di presentazione dell’iniziativa. Ma in fondo anche questo era il sogno del Credito Siciliano, cioè portare all’interno dei propri spazi le imprese, soprattutto quelle innovative, per realizzare una contaminazione positiva tra aziende e finanza che è una leva importante per trasformare le idee in progetti e i progetti in attività di business. Una iniziativa sicuramente unica nel suo genere, non solo in Sicilia, ma in tutto il Sud Italia. Tutto vero!

E chi entra a visitare questo spazio di frontiera dal punto di vista tecnologico ha come l’impressione di entrare nel futuro e di abbracciarlo, anche se il futuro è già iscritto nelle scelte dell’oggi. In Free Mind Foundry c’è spazio per molti, non per tutti, ma sicuramente tantissimi. Le parole chiave sono community, collaborazione, sostenibilità e innovazione.

Innanzitutto, c’è spazio per la comunità di sette imprese che, insieme a Baxenergy, ha scelto di insediarsi in questo campus per favorire la contaminazione di idee e progetti nuovi e sposare la filosofia della cosiddetta open innovation, l’innovazione aperta dove si forgiano menti libere capaci di trasformare i loro sogni in realtà grazie all’impatto dirompente delle nuove tecnologie e della trasformazione digitale. Fra queste realtà aziendali, meritano sicuramente una menzione Wisnam, una società con più di dieci anni di esperienza in misure elettroniche e reti di sensori per la gestione delle energie rinnovabili, la gestione delle costruzioni e dell’industria; e RedRaion, il primo studio di produzione video specializzato nella realizzazione di film in realtà virtuale per l’industria del divertimento. Aziende giovani e leader nei loro mercati di riferimento e tutte rigorosamente “made in Sicily”.

E poi sono accolti pure neolaureati, startuppers, accademici, imprenditori e managers e tutti coloro che, sedendo fianco a fianco, non l’uno dietro l’altro, hanno deciso di condividere la loro visione del futuro, anticipando i nuovi trend dell’industria e cogliendo opportunità per nuovi business, soprattutto nel digitale. Forse in questa maniera si potrà arrestare quell’emorragia di imprese e di cervelli in fuga che pensa di trovare solo fuori dalla Sicilia quelle opportunità di riscatto e di affermazione professionale che sovente sono precluse nel nostro territorio. Del resto Free Mind Foundry ambisce a diventare il luogo dove le idee si trasformano in realtà e presto, insieme ad altri importanti stakeholders del territorio, darà vita a nuove ambiziose iniziative nei prossimi mesi.

Certo, potrà obiettare qualcuno più critico, che una rondine non fa primavera, perchè la Sicilia è vasta, e il sistema aziendale è popolato di tantissime imprese, quasi 365.000 in tutto, il 72% delle quali non ha le dimensioni nè i mercati di Baxenergy e delle altre imprese del Campus. Può darsi. Ma la Sicilia ha bisogno della leggerezza della rondine, nel significato di leggerezza evocato da Italo Calvino, che non è superficialità, ma capacità di planare dall’alto sulle cose, senza avere macigni sul cuore.

E quando si parla di futuro col cuore in mano, chi ha tempo da sprecare per occuparsi di costruire macigni al solo scopo di chiudere le porte alla speranza e occludere le coronarie dove scorre il sangue della passione e dell’amore per le cose belle?

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