Il Nursind proclama lo stato di agitazione. “È impossibile continuare così, l'azienda è allo sbando e va avanti per inerzia"

CATANIA – Il Nursind proclama lo stato di agitazione e chiede un confronto con l’azienda sanitaria locale. Gravi carenze sono state rilevate dal Nursind Catania, il sindacato degli infermieri, all’Asp di Catania e all’ospedale di Caltagirone. In entrambi i casi, a pagarne le conseguenze più alte sono i pazienti e la professionalità degli stessi infermieri. Il Nursind da sempre denuncia la gravissima carenza di organico in tutti i presidi ospedalieri etnei. Con l’approssimarsi delle ferie gli infermieri saranno costretti a coprire anche due reparti contemporaneamente. La mancata procedura concorsuale interna, per l’individuazione dei coordinatori ha generato non poche criticità organizzative alla gestione degli infermieri.

A Caltagirone le cose non vanno meglio. La carenza di personale sarà particolarmente alta soprattutto nel reparto di Anestesia e rianimazione. Il sindacato, inoltre, denuncia atteggiamenti vessatori e lesivi da parte del direttore del reparto circa l’imposizione di regole organizzative che nulla hanno a che vedere con il coordinamento infermieristico.

E sempre nello stesso ospedale, non è stato ancora sostituito il personale del reparto di pediatria andato in quiescenza o in aspettativa. Pediatri, infermieri, puericultrici che vengono a mancare in un reparto delicato e che, a livello regionale, è sede di Dea di I livello. Altro delicato argomento è il reparto Hospice: quello di Caltagirone continua la sua funzione nonostante le sue condizioni drammatiche, in attesa che l’Hospice di Catania smetta di essere l’eterna incompiuta che il Nursind ha spesso denunciato. Inoltre, il sindacato rileva come da settembre il reparto di Fisiokinesiterapia non effettui più la sua funzione nel pomeriggio interrompendo di fatto un servizio pubblico.
Il Nursind, infine, chiede che le apparecchiature per eseguire la “COLANGIOPANCREATOGRAFIA RETROGRADA ENDOSCOPICA” vengono trasferite al presidio ospedaliero e non che siano i pazienti, mettendoli seriamente a rischio, ad essere trasportati in altre strutture. “La protesta del NurSind continuerà senza tregua e metteremo in campo tutti gli strumenti democratici possibili e immaginabili, finanche al ricorso della magistratura , al fine di riportare tutto verso la legalità, garantendo all’ammalato una dignitosa assistenza sanitaria.” dichiara Francesco Di Masi, segretario aziendale Asp Catania. “È impossibile continuare così, l’azienda è allo sbando e va avanti per inerzia. Siamo umani e facciamo il nostro lavoro al meglio, ma senza le condizioni necessarie il rischio è quello di sbagliare. Gli infermieri sono stanchi, somatizzano lo stress portato da queste condizioni ed è impossibile andare avanti. Per questo chiediamo un incontro con l’azienda, perchè si possa andare avanti” conclude Lino Pennacchio, segretario amministrativo Nursind Catania.

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