Riceviamo e pubblichiamo.
CATANIA – Il Governo regionale con una legge vorrebbe smantellare la normativa che cerca di proteggere il paesaggio e i beni culturali scavalcando il parere delle Sovrintendenze (ma non solo) alle quali di fatto verrà messo il bavaglio chiusa la bocca riducendole a ‘passa carte’ forse in quanto ostacolo per la speculazione ambientale e culturale.
“Sembrerebbe questa – afferma Alfio Lisi portavoce di Free Green Sicilia – SOS Beni Culturali – la volontà del Governo regionale pronunciata per bocca del Presidente Musumeci e dell’Assessore ai Beni Culturali! Ancora una volta la Sicilia dei beni culturali e del paesaggio unica al mondo per le sue peculiarità storiche e naturali rischia di cadere dalla padella alla brace ovvero in mano a degli amministratori incapaci di proteggere i suoi peculiari beni . In sintesi si vogliono semplificare le procedure autorizzative in tema di paesaggio e di stravolgimenti dei beni architettonici e culturali, pensando di velocizzare il più possibile le richieste mettendo in tal modo, ovviamente, a serio rischio i beni essenziali della Sicilia, spodestando di fatto le prerogative istituzionali delle Sovrintendenze provinciali preposte alla salvaguardia dei beni cultuali e del paesaggio, relegandole ad istituzioni impotenti, le quali non avrebbero più un ruolo tecnico-scientifico e svuotandole dei poteri decisionali in materia di ambiente, natura, paesaggio e patrimonio culturale e storico. Tale insensata proposta (che potrebbe affondare anche le valutazioni di impatto ambientale VIA E VAS) se venisse realizzata , così come nelle intenzioni del Presidente Musumeci e dell’Assessore ai Beni Culturali Tusa, darebbe un ulteriore e definitivo colpo devastante e irreversibile a quello che si è riusciti a salvare dalla speculazione , dall’ignoranza istituzionale, e dalla cecità di chi avrebbe dovuto intervenire per evitare tutti quegli scempi che la Sicilia nel tempo ha subìto senza potersi difendere in quanto la sua devastazione partiva proprio dall’interno della stessa ovvero da tutte quelle istituzioni regionali complici che, invece, avrebbero avuto fermare gli scempi. Tale insensata e pericolosa idea, di Musumeci e Tusa, se passasse, ma – sostiene Lisi – siamo sicuri non avrà l’avallo dell’Assemblea regionale, rischia di portare indietro la Sicilia di oltre cento anni quando non vi erano né leggi né regole ma solo interessi privati. Una sorta di ‘condono preventivo’ che aumenterà a dismisura le catastrofi naturali e culturali, come quella di Casteldaccia, costata la vita a nove persone, che si potevano salvare se le istituzioni avessero fatto il loro dovere nel rispetto della normativa vigente, altro che semplificazione per accorciare i tempi delle autorizzazioni si rischia solo di accorciare la vita dei cittadini ( oltre che quella del paesaggio e dei beni culturali)!